Paolo Uggè Presidente nazionale delL’Unatras che conta il 90% di autotrasportatori in tutto il territorio nazionale chiede in una lettera a Salvatore Bella Presidente Aitras cosa c’entrano i Forconi con l’autotrasporto italiano.

Uggè scrive:


Sappiamo bene che qualche realtà associativa ( AITRAS), che si accompagna a movimenti che ipotizzano lo scontro sociale e addirittura costituiscono coordinamenti per realizzare la rivoluzione, sosterrà che nulla è stato ottenuto.
Noi non abbiamo niente a che vedere con con i forconi, etc etc. Né tanto meno organizziamo rivoluzioni.
Qualcuno per propri obiettivi, che non definiamo, cerca di coinvolgere gli operatori del trasporto in battaglie che non appartengono al settore. Ingannano gli operatori del nostro mondo per utilizzarne la forza ma, come si può leggere nei loro volantini, chiamano alla rivolta categorie che vivono dei momenti di difficoltà, ma che poco hanno a che vedere con noi. Sarebbe interessante chiedere ai leaders (Salvatore Bella) di uno di questi movimenti cosa chiede per l’autotrasporto e che cosa ci fa con Mariano Ferro dei Forconi. 
Non mi permetto di valutare le conoscenza altrui ma ritengo che il movimento dei forconi abbiano poca dimestichezza con le nostre questioni.
Le eventuali iniziative che questi movimenti, che secondo noi stanno condizionando quei dirigenti dell’autotrasporto che a loro volta pensano di utilizzarli per dare forza alle loro iniziative di fermo, non mirano a trovare soluzioni reali a problemi complessi di un settore come il nostro.
Come possono conciliarsi con quello dei Forconi? Questa commedia degli equivoci rischia di lasciare delusi gli uni o gli altri. Allora diventa evidente che, come si afferma nei volantini e comunicati diffusi, il vero obiettivo è la rivoluzione. In questo caso ha senso unire realtà che in modo evidente hanno esigenze di soluzione diverse.
Mischiare l’autotrasporto con queste realtà risponde solo alla esigenza di fare confusione. 
Le loro iniziative dunque puntano ad altro e noi non dobbiamo cadere nelle provocazioni e lasciarci strumentalizzare.

Bella Risponde:

Egregio Sig.Uggé, lei vuol sapere perché l’Aitras sta’ coi Forconi di Mariano Ferro; glielo spiego, visto che, dall’alto della sua cultura ed intelligenza, non ci arriva da solo. La Sicilia, oltre ad essere circondata dal mare ha un’economia basata prevalentemente sulla produzione ortofrutticola e ciò è anche dovuto al fatto che in questa sfortunata terra non esistono fabbriche come invece da lei, al Nord. Le nostre fabbriche sono gli agricoltori e gli allevatori e, vedi caso, i Forconi rappresentano agricoltori ed allevatori, quindi i nostri committenti che ci danno lavoro e ci permettono (anzi ci permettevano) di guadagnare onestamente da vivere. Se noi non riusciremo a consegnare la loro merce chiuderanno bottega e noi non avremo più nulla da trasportare. Svelato l’arcano. Altro che rivoluzione, qui si pensa solo a guadagnarsi un tozzo di pane. E visto che lei, con il Ministro di turno, non parla altro che di rimborso sui pedaggi autostradali e finanziamento di corsi di formazione, e qualche altra cosa che fa di contorno, ma non ha mai speso una parola per gli autotrasportatori legati alla filiera ortofrutticola, ormai tagliati fuori dal mercato a causa alle ore di guida e alla soppressione dell’ecobonus per le autostrade del mare (in assenza del quale non è possibile sostenere l’elevato costo della polizza d’imbarco), abbiamo deciso di unire le nostre forze, per una battaglia comune e far capire al Ministro qual è il problema visto che lei non vuole o non è in grado di rappresentarci.