“Non ci sono problemi per la norma che riguarda i precari della pubblica amministrazione contenuta nella Legge di stabilità”. Il ministro per la Funzione pubblica Gianpiero D’Alia, in visita a Palermo, ha parlato dei provvedimenti inseriti nella legge di Stabilità che consentono la proroga dei contratti degli oltre 24 mila precari degli enti locali siciliani.

“Il Governo – ha aggiunto – ha voluto adeguare al massimo la normativa che abbiamo approvato qualche mese fa con il decreto di razionalizzazione della pubblica amministrazione, alla condizione particolare della Regione siciliana e credo che oggi si siano realizzate condizioni per superare il precariato nelle P.a. e stabilizzare questi lavoratori che stanno in questa condizione di incertezza da quasi 20 anni. Credo ci siano tutte le condizioni perché questo avvenga senza aumentare la spesa pubblica, facendo tagli laddove ci sono sprechi e razionalizzando le risorse, facendo sì che tutto questo avvenga nell’arco di un triennio”.


“La Regione oramai non ha più alibi e deve fare questo lavoro che non ha fatto in passato, aggravando la situazione del precariato siciliano. La Regione deve fare la sua parte, il governo centrale ha fatto tutto ciò che era in suo potere e anche di più, ora spetta alla Regione, nell’autonomia del parlamento regionale, ci auguriamo che si approvi la legge che adegua la disciplina del decreto 101 e le norme che saranno approvate definitivamente lunedì prossimo al Senato, la legge di Stabilità, al contesto siciliano”.

“No alla macelleria sociale. È il nostro impegno e apriremo un tavolo tecnico con alcuni delegati del sindaco di Palermo e i dirigenti della Funzione pubblica, per soluzione che servono agli enti locali della Sicilia. I precari siciliani per la prima volta possono avere un percorso certo di stabilizzazione, senza la necessità di fare anticamera nelle segreterie di qualche politico. Nel decreto 101 e nella legge di stabilità la condizione per poter utilizzare questi benefici per il superamento del precariato è che non si facciano più contratti di questo tipo, che sono politicamente criminali”, ha aggiunto.

I problemi della città di Palermo sono stati poi al centro di un incontro a Palazzo delle Aquile tra D’Alia, il sindaco Leoluca Orlando e alcuni componenti della giunta. “Abbiamo sottoposto al ministro D’Alia e al governo una serie di criticità ed emergenze, che riguardano i comuni d’Italia e la città di Palermo. Abbiamo apprezzato che nella legge di Stabilità si sono fatti passi avanti rispetto alla considerazione dei comuni, non più solo come centri di spesa da tagliare ma come enti erogatori di servizi”, ha commentato Orlando.

“Abbiamo apprezzato l’attenzione rispetto alla stabilizzazione dei contratti a tempo determinato in scadenza nel 2014 presso il Comune di Palermo – ha aggiunto -, i lavoratori  adesso non vivono più con l’incubo del licenziamento, la modifica di alcuni aspetti del patto di stabilità per procedere alla stabilizzazione e riteniamo che occorre procedere su questa strada avendo superato alcune criticità ed emergenze anche in chiave progettuale, con una considerazione: il Comune di Palermo è tra i pochi in Italia che ha i conti in ordine”.

“Il problema dei dipendenti di società partecipate avevamo tentato di affrontarlo nel decreto 101, ma una parte del Parlamento non ha voluto introdurre questa norma, che peraltro avevamo concordato con il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Stiamo studiando delle soluzioni, che consentano ai comuni, e quindi anche al comune di Palermo, di fare queste procedure di ristrutturazione aziendale nel modo più indolore possibile dal punto di vista dell’impatto sociale”, ha poi ribadito D’Alia parlando dell’ipotesi della mobilità orizzontale tra i dipendenti di società a partecipazione pubblica. In particolare la questione riguarda la possibilità di attuare il piano a cui il Comune sta lavorando  per Gesip, la società in liquidazione partecipata, che si occupa di servizi in città e occupa circa 1700 persone.