In questi giorni tutti abbiamo seguito la disputa che si è sviluppata attorno alle ragioni del sindaco di Canicattì per giustificarsi di fronte alla città per l’ aumento delle tasse portate al massimo consentito per legge ed ingiunte con fredda determinazione alla vigilia di Natale ai cittadini.
Ciò ha provocato una reazione furiosa, tanta preoccupazione, che prodotto una esternazione unanime di condanna nei riguardi del promo cittadino che, dallo scranno più alto, dove il popolo lo ha collocato per ben due volte, ha adottato con tanta superficialità un pesantissimo atto amministrativo, che Canicattì conosca, per ridare ossigeno alle casse comunali, depauperate.
Personalmente non ho mai perso la mia lucidità e non mi sono fatto mai abbagliare dai dalle proposte “rivoluzionarie” di cambiamenti che il popolare Corbo propugnava da Sinistra nella sua campagna elettorale per classi sociali più umili , poiché ho sempre pensato che nessuna rivoluzione sarebbe arrivata da chi ha collocato nel gradino più basso l’unica vera rivoluzione necessaria per cambiare una società come quella in cui tutti noi ci troviamo, la rivoluzione culturale.
Tuttavia, oggi, non vorrei addentrarmi in discorsi difficili che il tema richiederebbe, ma voglio citare solo qualche esempi per avvalorare un ragionamento che a mio avviso porta il cambiamento di una società, anche economicamente.
Questo amministratore e i suoi amici da subito avevano dato un taglio sbagliato a tutta la loro azione amministrativa schierandosi dalla Parte dei poteri forti tanto che nel 2010 denunciavo su queste stesse pagine Sindaco da che parte stai?, ieri ha tagliato i rapporti con l’Universitaria di Agrigento (Canicattì, uscita dal Polo Universitario: l’intervento di un nostro lettore) oggi chiude lo Spazio Arte di Largo Aosta e con esso chiude il minimo sfogo alle attività culturali che in quel sito trovavano una possibilità di manifestarsi.
Ma ritorniamo all’attualità, per evitare il default, disconoscendo la spending review questo sindaco ricorre, come unica soluzione, ad applicare le tasse più alte con l’alibi, dice il suo vice Rizzo che ”l’aumento delle tasse non sono dovute alla volontà del sindaco ma alla legge di stabilità del Governo Letta”, su questo il dipendente comunale Paolo Adamo con durezza e coraggio replica cosi Canicattì, ecco il perchè dell’aumento delle tasse comunali: interviene il Csa (leggi).
Mentre i contribuenti su mio precedente articolo non digeriscono la doccia fredda : Canicattì, IMU al massimo consentito 10,60: ed è patrimoniale (leggi)
Ma anche la redazione di Canicattì web riprende l’argomento di scottante attualità e scrive così: Canicattì, aumento Imu: monta la protesta dei cittadini (leggi)
I partiti sono assenti e solo il M5S è sensibile all’argomento: Canicattì, Movimento 5 Stelle: gazebo informativo sulle tasse comunali (leggi)
Il popolo interviene energicamnte grazie a Canicattì Web manifestando tutto il loro dissenso e ferma condanna Canicattì, pagamento Tares e Imu: la segnalazione di un lettore (leggi)
Potrei andare avanti così per ore e riportare tutto il dibattito che si è innescato attorno ai provvedimenti adottati dall’amministrazione del Sindaco Corbo, non lo faccio per non annoiare i lettori . Preferisco chiudere qui invitando ad aprire e leggere tutti i links sopra riportati che da soli dicono ampiamente come è stato accolto il regalo natalizio del sindaco Corbo, che quasi mai si presenta in consiglio comunale ed affrontare l’umore del suo popolo. Le tasse che i contribuenti sono chiamati a pagare non sono solo contingenti ma segneranno per sempre l’economia cittadina con grave ripercussioni sulle famiglie che già si trova in stato di povertà. Il 2014 è l’anno della miseria che sarà per tutti ricordato come the YEAR OF THE CAT (Corbo) parafrasando il titolo di una bellissima lirica di Al Stewart, che invito ad ascoltare su YOUTUBE in sottofondo mentre si assapora questo dramma popolare scritto da questo sindaco e a questo consiglio comunale.
Buona Befana.
The year of the cat al stewart with lyrics
By Sandro Cappadona