Dopo un lungo dibattito sulla norma della legge di stabilità che prevede la riduzione delle royalties dal 20 al 13 per cento per le estrazioni, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha rinviato la seduta parlamentare alle 12 di domani.
Legge stabilità al passo, col governo Crocetta alle prese con la quadratura dei conti che ancora non tornano, norme indigeste a pezzi della maggioranza come quella sulle unioni civili e malumori sparsi tra deputati per l’esigenza, più volte rimarcata dall’assessore all’Economia Luca Bianchi, di mantenere fermi i saldi, con spazi di manovra davvero esegui. Anzi. Per cercare di equilibrare il bilancio, il governo ha tagliato 100 milioni alla sanità, fondi utilizzati per sostenere l’architettura contabile, davvero al limite.
Tant’è che dall’opposizione arrivano segnali distensivi, niente ostruzionismo in aula, insomma, ma dialogo. I gruppi di minoranza hanno avanzato un pacchetto-salvagente di proposte da inserire nella finanziaria, ricevendo la disponibilità da parte del governatore in una riunione informale che si è svolta nella stanza di Nello Musumeci, alla quale hanno preso parte anche il capogruppo del M5s Giancarlo Cancelleri, Marco Falcone del Pdl-Fi e Nino D’Asero del Nuovo centrodestra.
APPROVATO IL BILANCIO. L’Ars ha approvato il bilancio interno, che ammonta a 149 milioni di euro (tre in meno rispetto all’esercizio precedente), e il rendiconto 2012 dell’assemblea. Il voto finale è stato sospeso in attesa dell’esame della legge di stabilità, sulla quale non c’è ancora un accordo tra governo, maggioranza e opposizione.
I lavori stando andando avanti ma, in mancanza di un’intesa, vengono accantonate le norme più delicate. In aula è presente l’assessore all’Economia, Luca Bianchi. Intanto fuori da sala d’Ercole proseguono i colloqui informali. Il governatore Rosario Crocetta sta incontrando alcuni parlamentari, tra cui Nello Musumeci e il capogruppo del M5s Giancarlo Cancelleri.
TAGLI ALLA SANITA’. Per sostenere alcuni capitoli e mantenere in equilibrio il bilancio della Regione (a legislazione vigente), il governo con un emendamento ha tagliato 100 milioni di euro al sistema sanitario, suscitando la reazione in aula del presidente della commissione Sanità, Pippo Digiacomo (Pd), che ha criticato la scelta. I tagli riguardano le somme destinate alla definizione della mobilità sanitaria interregionale (15 mln) e le spese correnti delle Asp e delle aziende ospedaliere (84,7 mln).
BOCCIATO EMENDAMENTO M5S SU FONDI ASSEMBLEA. L’Ars ha bocciato l’emendamento soppressivo dei cinquestelle che cancellava l’emendamento del governo che ha aumentato di 2 milioni i fondi per l’Assemblea (da 147 a 149 mln): 47 i voti contrari, 20 i favorevoli. A favore hanno votato 13 deputati M5s (assente in aula Valentina Zafarana), i parlamentari del Pdl Gorgio Assenza, Vincenzo Fontana e Vincenzo Vinciullo, gli autonomisti Giovanni Lo Sciuto e Giovanni Greco, il deputato Nello Musumeci e il democratico Gianfranco Vullo.
POLEMICA CIANCIO-ARDIZZONE. La norma aveva acceso gli animi già in apertura della seduta parlamentare sulla manovra finanziaria. Parlando dal pulpito il deputato M5s, Gianina Ciancio, ha contestato il provvedimento: “È immorale, è uno schiaffo all’intelligenza nostra e dei siciliani”. Immediata la replica del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone: “Lei ha fatto uno show”. Ardizzone ha ricordato i tagli al bilancio del Parlamento fatti negli ultimi anni leggendo i dati degli ultimi esercizi: 162,25 mln nel 2010, 162,2 mln nel 2011, 162 mln nel 2012, 152 mln nel 2013 e 149 mln nel bilancio di previsione per il 2014. “Morale da quel pulpito non ne accetto da nessuno, cerchiamo di verificare gli atti”, ha affermato Ardizzone rivolgendosi al deputato cinquestelle.
C’è stato poi un secondo round in aula tra Ciancio e Ardizzone. Prendendo la parola durante la discussione sul rendiconto 2012 dell’Ars e sul bilancio interno, la deputata cinquestelle ha replicato a quanto aveva detto Ardizzone: “Presidente, la invito a moderare i toni, io non faccio show, noi cinquestelle non facciamo passerelle, e questa è la grande differenza tra il M5s e chi è dentro questo Parlamento”. Ardizzone ha subito interrotto la parlamentare: “Usi rispetto per il Parlamento, so che vuole lo scontro istituzionale”. Poi ha aggiunto: “Lei ha commesso un errore di lettura e contabile, ha voluto solo mandare un messaggio all’esterno in modo autolesionista. Non consento a nessuno di buttare fango su questo Parlamento”. Ardizzone quindi ha ricordato che i Cinquestelle non hanno votato la spending review approvata dall’Ars.