sicilia-treni-italiaQualcuno avvisi i terroristi di Isis che la Sicilia non fa più parte dell’Italia: le Ferrovie dello Stato non imbarcheranno più treni da Messina, temporaneamente ne resteranno solo due notturni fino a Roma. Di conseguenza i siciliani che dovranno risalire lo Stivale saranno costretti a imbarcarsi a piedi nei traghetti e proseguire così fino alla stazione di Reggio Calabria o Villa San Giovanni.

Sicché, credo sia vitale fare presente allo Stato islamico che volendo colpire l’Italia, sarebbe opportuno scegliere un obiettivo territoriale diverso dalla Sicilia; giacché questa regione sembra abbandonata a se stessa, iniziando ad assumere connotati sociali da terzo mondo. Forse ci converrà iniziare a farci crescere la barba e convincere le nostre donne a indossare il burqa; nell’attesa di rivendicare il “Califfato di Sicilia”.

E’ paradossale pensare come nel resto del Paese si moltiplichino i treni ad alta velocità, specie nelle zone centro-settentrionali, mentre in Sicilia vengono cancellati anche i collegamenti ferroviari basilari. Vista la disparità di trattamento, come potrà lo Stato italiano chiedere gli stessi contributi finanziari (intesi come tasse) ai siciliani? Mi chiedo se il nuovo Governo sia davvero espressione di tutti i suoi cittadini, oppure la nuova formula politica comprenda valori leghisti abilmente celati.

Fabrizio Vinci – MESSINA
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