giusy-savarino“Come si può permettere che alla Rai, un fantomatico intellettuale radical chic, offenda i siciliani immaginando che in branco, come lupi famelici, attacchino le donne? Pretendiamo scuse pubbliche e non solo dallo scrittore “esperto in violenza”, ma anche dai vertici Rai. Non accettiamo più che, in silenzio, la Sicilia venga continuamente vituperata da cantastorie e scrittori annoiati. Informo Panella, visto che la silente Bongiorno non lo ha fatto, che noi donne siciliane possiamo uscire tranquillamente da sole senza pericolo di aggressioni sessuali in branco e possiamo addirittura mettere la minigonna, abbiamo anche il diritto di voto e di parola e non dobbiamo indossare il burqa, noi! La Sicilia è terra di grande cultura e non permettiamo ad un Panella di turno di offenderla.
Mi auguro che Crocetta abbia un moto di orgoglio e, almeno stavolta, difenda l’onore dei siciliani offesi nelle sedi opportune e non con un’altra posa da calendario!”
Così il portavoce di #DiventeràBellissima, Giusy Savarino, commenta le parole del giornalista Carlo Panella ospite di Uno Mattina.

Intanto il Codacons interviene sulle dichiarazioni di Carlo Panella durante la trasmissione “Unomattina”, condotta da Tiberio Timperi. “La fase ‘incriminata’ e’ la seguente: ‘Dietro Colonia c’e’ la dinamica del branco, un gruppo di maschi ubriachi, testosterone, che fanno le porcate che facevano i maschi in Sicilia e che forse fanno ancora in Sicilia’ – spiega l’associazione dei consumatori in una nota -. Queste dichiarazioni sono offensive per milioni di siciliani e non possono passare inosservate”.


Il Codacons annuncia che sara’ presentato un esposto sia alla Procura della Repubblica di Roma, sia alla Commissione Parlamentare per la vigilanza sulla RAI per far piena luce sulla vicenda. Il Codacons (il cui segretario nazionale e’ il siciliano Francesco Tanasi) chiede anche che “Panella si scusi con tutti i siciliani e che la RAI faccia subito una trasmissione ‘riparatrice’ del torto e dell’insulto subito dai siciliani”. “E’ anche allo studio dello staff legale – conclude l’avvocato Antonio Cardile dirigente Codacons – un’azione collettiva per chiedere il risarcimento del danno da parte di tutti gli utenti di sesso maschile dell’isola, qualora non giungano immediate scuse da parte dell’emittente televisiva pubblica, che ultimamente non si dimostra in grado – anche per il tramite dei suoi conduttori – di moderare il servizio ed evitare bestemmie, discriminazioni, offese in diretta e partecipazione di personaggi che esprimono concetti offensivi del sentire di una regione e dell’intera nazione”.

Sicilia Nazione   presenterà un esposto alla Commissione di Vigilanza Rai contro le frasi razziste pronunciate ieri da Carlo Panella, nella trasmissione Uno Mattina in famiglia. Lo scrittore nel corso di un dibattito sui fatti di Colonia ha vomitato insulti improntati al razzismo, sui siciliani paragonandoli agli stupratori della notte di Capodanno di quella città.

Testualmente ha dichiarato: “Dietro Colonia c’è la dinamica del branco, un gruppo di maschi ubriachi, testosterone, che fanno le porcate che facevano i maschi in Sicilia e che forse fanno ancora oggi”. “Il conduttore  Tiberio Timperi – si legge in una nota – ha balbettato qualcosa, ma non è riuscito a replicare a queste affermazioni deliranti.

“Attendiamo che la Regione Siciliana quereli la Rai, il conduttore Timperi e il giornalista Panella – ha dichiarato il coordinatore di Sicilia Nazione Gaetano Armao – per avere arrecato offesa grave all’onorabilità della Sicilia e dei siciliani. Se questo non dovesse accadere a breve, Sicilia Nazione si farà carico di presentare la suddetta querela, fornendo assistenza legale a chiunque intendesse presentarla a sua volta”.

Il movimento indipendentista invierà domani un esposto alla Commissione di Vigilanza della Rai per chiedere come sia potuto accadere un fatto così inqualificabile, come mai la direzione della Rai non abbia subito preso le distanze all’interno della stessa trasmissione, e se Panella abbia ricevuto un cachet per la partecipazione. “Riteniamo – conclude Armao – che insulti così gravi richiedano sanzioni adeguate e che non vi siano scuse credibili da parte della Rai che non prevedano anche la chiusura della trasmissione e il licenziamento del conduttore che non si è dimostrato indignato di fronte a quelle gravissime ed irresponsabili affermazioni”.