Voglio iniziare questo articolo con una domanda che rivolgo a voi lettori. Se voi doveste giudicare chi abita in questo palazzo ritratto in fotografia, e lo doveste giudicare dallo stato in cui si trovano i balconi, le inferriare, le persiane, il portone d’ingresso, cosa pensereste? Potreste pensare che si tratti di un mendecatto, un poveraccio, uno caduto in disgrazia, uno strafottente, uno che non ha la possibilità di mantenere quella nobile abitazione in ordine, o magari uno che non si può permettere quella abitazione . Probabilmente se conosceste chi abita in quella casa pensereste che è un giocatore di gratta e vinci , cioè uno che pur avendo la possibilità di manutenere quelle preziose persiane, di fare ripulire i balconi, di fare pitturare le inferriate e il portone, preferisce il gioco d’azzardo. Se poi scopriste che quella casa dovrebbe contenere cultura, informazione , storia, tradizioni, verrebbe da dire che la cultura non paga…. Scherzi a parte. Quelle persiane abbandonate all’addiaccio sotto le intemperie, da oramai troppo tempo, sono prossime se non già marcite e irrecuperabili. Si tratta di preziosissime persiane, nulla a che vedere con quelle di finto legno in alluminio anodizzato, si tratta di uno splendido portone dal valore inestimabile. Pezzi di storico artigianato, trattati come tapparelle dei cessi pubblici o come la porta d’ingresso di un gallinaio. Balconi talmente trascurate che vi è spuntata l’erba.Un portone talmente abbandonato che si ha l’impressine di entrare dentro uno stabile della zona più degradata di Scampia. Non ci si crede, ma solo anni di incuria e disattenzione possono consentire che in un balcone che cresca l’erba. Solo anni di incuria possono ridurre una così importante porta di ingresso in quelle condizioni Quell’ edificio non è una casa privata : è Palazzo Stella, sede della biblioteca comunale, luogo di incontri manifestazioni, luogo ove riceviamo personalità di ogni dove. Dove, come direbbe Mario Merola “ommini scic e fimmini pittati” spesso si incontrano per congressi e manifestazioni varie. Voi ricevereste ospiti a casa vostra con dei balconi in queste condizioni o con una porta d’ingresso così fatiscente? O provereste vergogna? Ma insieme a queste domande mi chiedo e vi chiedo: come fa un comune che ha un bilancio di circa 48 milioni di euro, con la più alta indipendenza economica rispetto a Stato e Regione ( cioè riesce a vivere con le tasse pagate dai cittadini), che dispensa premi e cotillions come fossero caramelle a non trovare due lire da dare ad un falegname e per ripristinare cose di questa preziosità? Da oggi, ci sia consentito di rinominate l’antico manufatto : Palazzo Stella… cadente. Forse farebbe bene “la politica” ad iniziare a parlare di cose serie…. Ad maiora. NB vi prego di guardare le foto
Cesare Sciabarrà