Il caso delle scuole chiuse a Canicattì è una faccenda che riguarda tutta la collettività, anche quelli che non hanno i propri figli presso quei plessi. La determinazione presa dal sindaco e dai dirigenti era un atto dovuto, una presa di responsabilità indiscutibile. L’incolumità dei bambini , ma anche di tutti quelli che lavorano dentro questi edifici ha la priorità assoluta. Individuato il problema adesso è il momento delle soluzioni. Per nostra fortuna il nostro paese ha a disposizione diverse strutture per affrontare il problema senza troppi disagi.
Personalmente credo che in questo momento servono un paio di cose; individuare da subito ( chiacchiere zero) e senza tentennamenti l’edificio che dovrà accogliere i quasi 700 alunni rimasti senza scuola. Per fortuna questo edificio c’è: è quello di via Allente, pensato , progettato, costruito, pagato per essere una scuola. Mi dicono conti circa 30 aule, ( potrebbe contenere circa 900 alunni) una vera scuola come mai ne abbiamo avute. Di nuova costruzione e di nuova concezione. A cosa è servita fino ad oggi? A contenere poco più di 30 impiegati comunali e i loro uffici, che possono tranquillamente essere spostati in altro luogo. Fino ad oggi ( è un esempio che ho già fatto) abbiamo utilizzato un bus di cento posti per portare in giro una famiglia di 4 persone. Questa è razionalizzazione di costi e strutture? No, è mera follia!!! Capisco che questa soluzione possa scontentare qualcuno che si vedrà espugnare il proprio spazio di comodità, ma chi se ne frega se di mezzo ci sono 1400 genitori , 700 bambini e oltre 140 insegnanti? E allora non è necessario perdere altro tempo in soluzioni fantasiose, del tipo doppi turni o sedi alternative.
Aggiungo che sono stato contattato da diversi genitori, pronti a fare parte di una task force per il trasloco. Dato l’ esagerato numero di genitori, non nutro alcun dubbio che se si organizza un poll in grado di ottimizzare tutte queste persone e mezzi , il trasloco lo si potrebbe fare al massimo in un paio di giorni. Personalmente , pur non avendo figli che frequentano quei plessi do la mia personale disponibilità all’azione concreta di trasloco. Poi vorrei dire al nostro Sindaco Di Ventura, che se l’ appello a Renzi lo si fa tramite una televisione locale piuttosto che un giornale come il nostro, le possibilità che il premier sia sintonizzato o legga il nostro giornale sono alquanto remote.
Piuttosto andrebbe fatta una lettera aperta a Renzi, al Presidente Mattarella e al sottosegretario Faraone che li inviti a venire in loco ove troveranno piuttosto che macerie, delle scuole da mettere in sicurezza. A questa lettera qualora fosse necessario farei seguire anche un sit in cittadino che coinvolga l’intera città al fine di fare accendere le telecamere nazionali sul problema . Questo è un problema di una intera collettività, anche di quelli che i figli li hanno già universitari. Sarebbe un modo per dimostrare che il popolo canicattinese dinnanzi alle difficoltà sa darsi il colpo di reni.
Cesare Sciabarrà