Calma piatta in paese, tutto tace, o meglio solo tenue voci che si rincorrono, dissesto si, dissesto no, non si capisce bene ad oggi quale sia la reale condizione finanziaria del nostro comune. Sembra che affiorino come funghi quotidianamente nuovi debiti da onorare. Insomma in attesa che qualcuno si decida a dirci come stanno le cose, magari facendo certificare il bilancio da qualcuno in grado di farlo, noi vogliamo fare appello alla fantasia. Il paese deve darsi un colpo di reni, deve uscire dal pantano delle cose scontate e per un attimo, non parlare sempre di problemi (anche perché i problemi non si risolvono parlandone, ma agendo). Allora abbiamo pensato bene di lanciare un’idea a basso costo, che porti la città di Canicattì a far parlare di sè in positivo, che faccia interessare i media non solo locali ma anche nazionali, ad una iniziativa che vi illustreremo da qui a poco. Ci è necessario fare un paio di premesse prima di illustrare l’idea.
Abbiamo pensato di riprendere uno straordinario modo di comunicare e di raccontare la Sicilia antica, quella di una volta, e declinarlo in versione 2.0. Stiamo parlando dei cantastorie. Chi di noi a meno una volta non ha visto magari in un vecchio film i cantastorie siciliani che con la loro bacchettina indicavano le vignette sapientemente dipinte su improvvisate tele , narrando con voce teatrale le gesta di eroi antichi piuttosto che storie d’amore di antiche baronesse. Una sorta di power point ante litteram. Uno straordinario spettacolo che richiamava grandi e piccini che circondavano il narratore rimanendo affascinati dalla sua narrazione e dalle splendide vignette che l’accompagnavano.
Molti di voi leggendo, si staranno chiedendo dove vogliamo andare a parare. Presto detto. Di storie da raccontare ne abbiamo tante, ma alcune sono sicuramente più interessanti di altre se non più rappresentative. Tre personaggi illustri che a loro modo rappresentano tre aspetti del genere umano. Il Barone La Lomia: la lussuria. Le sue gesta raccontano di una vita agita dedicata ai piaceri della vita, alle belle frequentazioni, all’opulenza. Padre Gioacchino: La santità. Quasi in antitesi con il barone, una vita dedicata agli altri rinunciando a tutto e oggi più che mai attenzionato a seguito di un presunto miracolo. Il giudice Livatino: la giustizia. Un eroe moderno che ha sacrificato la sua vita per diventare un esempio di rettitudine morale. Bene , le storie da raccontare ce le abbiamo.
Sarà necessario il coinvolgimento di uno storico canicattinese ( abbiamo già idea di chi possa essere) qualche bravo vignettista, per realizzare le bozze e poi un bando aperto a writers, madonnari e pittori. La tela sulla quale dipingere le tre storie? I tre palazzoni di Via Amintore Fanfani, quelli che vedete nella foto. Hanno dei laterali con dei tasselloni che fanno al caso nostro. L’idea consiste nel far diventare ogni palazzo una delle tre storie , ogni tassellone che vedete nella foto una vignetta. Una volta realizzato tutto questo sarà sufficiente, la sera attenuare le luci di quella via ( chiuderla al traffico facendola diventare un vero teatro on the road), puntare con il cosi detto occhio di bue , ( il riflettore che si usa nei teatri per intenderci) e ascoltare la voce fuori campo , precedentemente fatta registrare da speaker professionisti, che narrano le gesta dei nostri tre concittadini illustri.
Eccovi servito il primo spettacolo di cantastorie gigante 2.0 al mondo. Sarebbe un’attrazione per turisti, scolaresche da tutte le parti d’Italia, per quanti si trovino a visitare la valle dei templi o la scala dei turchi, facendo rientrare lo spettacolo tra le cose belle da visitare nella nostra provincia. I proprietari le cui case insistono nei tre palazzoni si ritroverebbero proprietari di un pezzo di opera d’arte con il conseguente aumento di valore del loro immobile, sempre meglio che essere proprietari di una casa di un condominio qualsiasi.
A tutto questo seguirebbe una importante campagna mediatica e di comunicazione che ci porterebbero sulle copertine nazionali e internazionali per quello che è l’impianto di cantastorie più grande al mondo in versione 2.0. Abbiamo quantificato i costi e riteniamo che un piccolo investimento che varia tra i 50 /60 mila euro ci consentirebbe di realizzare l’opera. In tutto questo potrebbero essere coinvolti anche sponsor privati.
Ho personalmente illustrato l’idea al Sindaco Di Ventura, ne ho parlato con alcuni consiglieri, ne ho parlato con molti cittadini. Personalmente penso possa essere un importante segnale estetico e sociologico di una Canicattì che guarda avanti. Tempi di realizzazione 6 mesi dalla data di inizio. ( entro e non oltre) . Se dovessimo iniziare entro gennaio , per la prossima estate potremmo vedere le vie della nostra città brulicare di turisti. Favara Docet ( farm)
Cesare Sciabarrà
( nella foto una simulazione)