Visionare il bilancio del comune di Canicattì è un computo arduo, sembra di leggere un thriller pieno di trappole ed insidie, e dove il lieto fine non è poi così scontato, anzi il finale lascia in questo caso tante perplessità!
Dal Bilancio 2015 si riscontrano svariati tagli alle spese correnti. Infatti, su un totale preventivato al primo gennaio, si evincono: su Residui di 8.238.816,00 euro, tagli per 2.888.886,00 euro; su Competenza di 29.605.342,00 euro, tagli per 6.920.838,00 euro. Quindi su un totale di 37.844.158,00 euro, i tagli complessivi ammontano a 9.809.724,00 euro, con un incidenza pari al 26% sul preventivato (vedi allegato).
La cosa grave è che i tagli sono stati in massima parte operati per 7.182.696,00 euro sulle spese sociali a favore di Anziani, Infanzia, Scuole, Assistenza Sociale, ed in minore parte per € 2.627.078,00 sulle altre spese quali Indennità Assessori, Sindaco, Consiglieri, Uffici Segreteria, Contabilità, Programmazione e Controllo, Tecnico, Biblioteca, Servizi, cosi rappresentati fra residui e competenza:
– nella funzione sociale su 14.672.045,00 euro, i tagli sono stati del 49% pari a 7.182.696,00 euro;
– nella funzione amministrativa su 23.171.513,00 euro, i tagli sono stati del 11% pari a 2.627.678,00 euro.
Vista l’incidenza delle spese sociali sul totale del 39%, rispetto al 61% delle spese amministrative e d’uffici, il maggiore dei tagli, a nostro avviso, andava operato sulle funzioni amministrative e d’uffici, non ultimo per il motivo che gli scopi del Comune “debbono” essere orientati maggiormente a favore dei ceti e soggetti più fragili o meno abbienti.
L’Amministrazione Comunale potrebbe parzialmente giustificarsi adducendo delle minori erogazioni/trasferimenti da parte della Regione, in parte vero, ma in prevalenza abbiamo avuto modo di riscontrare che taluni trasferimenti non sono avvenuti poiché non sono stati presentati adeguati progetti o non si è svolta una incisiva e costante azione di solleciti agli Assessorati Regionali fra cui Famiglia e Politiche Sociali, vedi progetti come Home Care Premiun, Pac Coesione Infanzia ed Anziani, Bonus Socio Sanitario, Ricoveri minori e convitti, per un totale di oltre 2 milioni di euro. E comunque le finalità istituzionali del Comune debbono in primo luogo attenzionare ed erogare risorse ai fini Sociali, visto l’enorme disagio sociale e gli indici di povertà accresciutesi anche nella nostra Canicattì.
I 7 milioni e passa di euro di spese su servizi sociali, sia ben chiaro, vengono affrontate per intero con introiti diretti da trasferimenti dello Stato e Regione, non vengono sostenute con IMU, Addizionali e TASI. Su queste ultime tre voci il Comune ha accertato un valore di 14.404.919 euro, di cui 8.030.363 euro incassati e 6.374.556 euro a residui/crediti. Di questi soldi nulla è stato destinato al sociale!!!
Ad aggravare la situazione non proprio idilliaca del nostro Ente, registriamo anche che, nonostante i tagli, ci sia stata una riduzione sensibile del Patrimonio Netto del Comune per 8.529.816 euro, variato da 80.161.000 al 01/01/2015 a 71.631.183 euro al 31/12/2015.
(vedi allegato prospetto patrimonio amministrazione)
(vedi allegato prospetto patrimonio revisori)
Finiamo con una semplice domanda: cosa dice lo Statuto Comunale in merito alle attenzioni sul sociale? Consigliamo ai nuovi amministratori di leggerlo attentamente!
Il portavoce del meetup Pietro Amore.