Il Consiglio comunale di Agrigento ha approvato all’unanimità nei mesi scorsi una mozione per contrastare e prevenire il fenomeno gioco d’azzardo patologico.
Il gioco d’azzardo patologico è stato riconosciuto ufficialmente come una patologia nel 1980 dall’Associazione degli Psichiatri Americani. Può essere definito come una “dipendenza senza sostanza” e si manifesta come un comportamento persistente e ricorrente di gioco che va ad incidere profondamente sugli aspetti della vita personale, familiare, sociale e lavorativa di chi ne è colpito. La sempre maggiore crescita di offerta di gioco disponibile in Italia ha determinato l’imporsi del fenomeno del gioco patologico come una delle questioni sociali e sanitarie più allarmanti sulle quali lo Stato e gli enti locali sono chiamati ad intervenire e dare risposte.
Oltre a quello fisico, anche il gioco online, sebbene in maniera più contenuta e maggiormente controllabile, può rappresentare una porta d’ingresso al gioco patologico o problematico. La facilità con cui è possibile accedere ad una delle tante piattaforme online e scommettere attira sempre un maggior numero di giocatori. E con il crescere della base di utenti cresce di conseguenza il rischio, in alcuni soggetti, di sviluppare comportamenti patologici verso il gioco.
La mozione approvata dal Comune di Agrigento, tra le altre cose, impegna il sindaco e la Giunta a: programmare un ciclo di iniziative di formazione e informazione rivolte principalmente agli studenti delle scuole primarie e secondarie sui rischi derivanti dal gioco d’azzardo e sulle possibilità di sviluppare comportamenti patologici verso il gioco; richiedere un centro di ascolto che fornisca in maniera gratuita informazioni e assistenza legale ai cittadini che ne abbiano bisogno; attivare una politica di sgravio fiscale nei confronti degli esercenti che si impegnano a non installare apparecchi di gioco all’interno dei loro locali o che intendano eliminare quelli attualmente in funzione.
Infine la mozione chiede di adottare un regolamento comunale che obblighi il personale delle sale gioco a verificare la maggiore età dei propri utenti attraverso il controllo dei documenti personali in modo da far rispettare il divieto di gioco d’azzardo per i minori.
Quello della diffusione del gioco d’azzardo tra i giovani è, infatti, una delle questione più delicate cui far fronte. Da una recente ricerca su “Giovani e gioco d’azzardo” realizzata dall’Osservatorio Nomisma in collaborazione con l’Università di Bologna basata su un campione di circa 11 mila studenti delle scuole secondarie superiori di età compresa tra i 14 e i 19 anni, risulta che circa il 50% degli studenti italiani abbiano tentato la fortuna almeno una volta nel corso del 2016.
La propensione al gioco d’azzardo tra i giovani italiani varia rispetto alla tipologia di gioco, al contesto familiare e sociale e al genere. Giocano di più i ragazzi (59% rispetto al 38% delle ragazze), si tenta la fortuna più nelle regioni del sud e nelle isole che non nel nord Italia (54% contro 42%) e spendono di più in azzardo i giovani provenienti da famiglie in cui il gioco è un’abitudine (64% contro il 9% delle famiglie non giocatrici). Per quel che riguarda il rischio patologia, secondo la ricerca, circa il 5% degli studenti avrebbe sviluppato un comportamento patologico verso il gioco mentre un altro 9% sarebbe da considerare a rischio.