Il sindaco Leoluca Orlando aveva tuonato. Le norme contenute sul decreto sicurezza non verranno applicate a Palermo. Lui da politico ha fatto una scelta.

Ad applicarla però devono essere i burocrati comunali. L’aspetto politico e amministrativo sono separati. Il sindaco propone e gli uffici in base alle norme dispongono.
Così il dirigente Maurizio Pedicone ha firmato la disposizione. “Si trasmette in allegato, – si legge nella nota – la disposizione del Sig. Sindaco prot. N. 1807620 del 21/12/2018, ricevuta da questo ufficio soltanto ieri alle ore 17.07, in merito alla materia di cui in oggetto, con cui impartisce l’ordine di sospendere le procedure di che trattasi previste dalla L. n. 132/2018, nelle more, stante la complessità della stessa, di approfondire i precetti di numerose norme del suddetto provvedimento legislativo che presentano tipetti di difficile interpretazione, che quindi, non consentirebbero una corretta applicazione senza ledere i diritti fondamentali costituzionalmente garantiti della persona.


Pertanto codesto ufficio provvederà. fino a nuova disposizione sindacale, a porre in essere gli adempimenti conseguenziali di competenza in materia di residenza anagrafica degli stranieri”.
Gli impiegati dell’ufficio anagrafe che sono nominati con decreto della prefettura e sono a tutti gli effetti ufficiali di stato civile hanno manifestato con i sindacati più di una perplessità se mettere in pratica la disposizione del dirigente. “In caso di denuncia ne rispondiamo noi – dicono gli impiegati – e rischiamo una denuncia per abuso d’ufficio”.

Al dirigente Pedicone stanno arrivando diverse email di chiarimenti da parte dei dipendenti.