Consiglio comunale straordinario.. straordinariamente disertato…. Non so se scrivere in veste di consigliere , di giornalista o da cittadino. Facciamo che provo a farlo da tre angolazioni diverse. Da consigliere che insieme ad altri consiglieri di opposizione Cilia Lalicata, Marchese Ragona e Ficarra chiede un consiglio straordinario per parlare dello stato dell’arte dei conti del nostro comune.
Sempre da consigliere faccio un excursus su quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale della precedente amministrazione, sollevo le criticità, enumero le parole dette, le accuse mosse, lo stato di sfacelo dichiarato. Provo a spiegare prima a me stesso poi agli altri la responsabilità che noi consiglieri abbiamo a tal proposito. Cito , testualmente espressioni, faccio riferimento a numeri, ripropongo la sentenza di dissesto pronunciata dal presidente revisore dei conti e dalla dottoressa Meli. Chiedo lumi. Dopo di me chiede lumi il consigliere Cilia e a seguire il consigliere Lalicata. La maggioranza guarda attonita. Guardo i consiglieri posti dinnanzi a me uno per uno… niente proviamo a sollecitarli spiegando loro la patata bollente che abbiamo ereditato dal precedente consiglio… nulla.
Non trovano di meglio da fare che iniziare a uscire quatti quatti, lemme lemme, fin quando durante il tanto sospirato intervento della Dottoressa Meli, che stava provando a spiegarci il naufragio verso il quale stiamo andando, non viene interrotta dalla neo Segretaria, che nota la vuotezza degli scranni poco prima occupati da alcuni consiglieri, decretando la mancanza del numero legale. Il giochino ha funzionato. Uno addirittura che aveva chiesto di intervenire( l’unico per la verità) se la da a gambe approfittando dell’intervento del Sindaco Corbo, che prova a narrare il suo tentativo di modifica al riequilibrio di bilancio per evitare il dissesto .
A noi dell’opposizione non rimane che fare spallucce e chiederci se vale davvero la pena fare il consigliere comunale. Fin qui il consigliere che c’è in me.
Adesso parlo da giornalista. La sensazione è quella che un giornalista di frontiera non vorrebbe mai percepire. Un territorio malato, dove la personale opinione vale quanto una mascherina usata buttata per terra. Dove non si vota per cognizione di causa, ma per un mero cenno del collo o un occhio che si chiude mentre l’altro rimane aperto. Un luogo dove la conoscenza dei fatti è una iattura, e dove l’altra parte è il luogo più naturale dove girarsi.
E adesso parlo da cittadino. Il cittadino che il giorno delle votazioni ha raccomandato a sua moglie, magari ai figli maggiorenni chi votare, affinché potesse rappresentare le istanze in consiglio comunale, affinché la persona delegata potesse vegliare sull’andazzo della casa comunale, su come si spendono i soldi, su chi ha creato un buco che è una voragine.
Per ultimo lascio l’uomo, che ha in se il consigliere, il giornalista e il cittadino . Ad egli affido lo sconforto di chi percepisce che la mediocrità di noi esseri umani è la nostra prima forma di prigionia… il resto nella prossima seduta magari neanche tanto strordinaria.
Guardate il consiglio straordinario
https://canicatti.consiglicloud.it/meetings/T1NtYzJEYjBNQ0U9


















