E’ dissesto fu. Siamo ufficialmente falliti. Ieri sera si è consumato l’ultimo atto di un fallimento annunciato oramai da tempo e ieri votato a larga maggioranza , sia dai consiglieri di maggioranza che d’opposizione. A dire il vero solamente i consiglieri di “ soprattutto Canicattì” ex Di Venturiani, hanno abbandonato l’aula per evitare di votare il dissesto. Ma proviamo a raccontare la seduta. Dopo l’ennesima richiesta da parte di alcuni consiglieri di opposizione che invitavano il primo cittadino a dire la sua sul “ dissesto”, questi si è lanciato nella lettura in versione mantrica ( nam ho renge kyo), di una relazione che sembrava assomigliare a un programma elettorale.
Una sfilza di libro dei sogni , dove il Sindaco prospettava strutture sportive, fiere e feste con premi e cotillons e accesso al credito non si sa bene attraverso cosa. Quaranta minuti interminabili con citazioni di numeri e protocolli che più che una risposta alla richiesta dei consiglieri di opposizione, sembrava una punizione inflitta per averla richiesta. Di contro, i consiglieri Marchese Ragona , Sciabarrà , Cilia e Lalicata, dopo incalzanti interventi , con riferimento allo spirito di responsabilità dinnanzi all’atto più importante da votare, intervenivano, facendo notare al Sindaco di essere stato consigliato male nello scambiare la richiesta di un intervento che parlasse alla pancia del paese, con una pseudo relazione che sembrava annunciare l’ennesima campagna elettorale. Superato questo imbarazzante momento, si è passati alla votazione.
I consiglieri Marchese Ragona , Sciabarrà , Cilia e Lalicata, hanno prodotto una dichiarazione di voto da mettere agli atti, con la quale si chiede alla Corte dei Conti di dare un nome e un volto al responsabile o responsabili di questa voragine che ha portato il comune di Canicattì al default, manifestando la reale preoccupazione che alcuni comportamenti possano essere reiterati. Tutti e quattro i consiglieri hanno consegnato copia della dichiarazione di voto . Stessa cosa il consigliere Falcone di Canicattì in movimento, che dopo avere fatto una precisa disamina dei fatti accaduti, chiedeva a gran voce unendosi al coro dei consiglieri che lo hanno preceduto, che si faccia luce sulle responsabilità e sui responsabili, annunciando la richiesta di una commissione di indagine su quanto accaduto. E adesso lacrime e sangue, altro che sagra del porcellino zoppo e stadi comunali come se fosse Maracanà.
In attesa della Troica che ci invierà la Prefettura, prepariamoci a fare delle scelte tra una risma di carta e un rotolo di carta igienica. E’ finita la bella vita e sia le somme che le urgenze saranno acqua passata, torbida ma passata. Una volta il pay off recitava “ benvenuti nel paese dell’Uva Italia” ora verrà sostituito dal “ benvenuti nel paese di Bengodi” saranno in molti infatti alla ricerca dell’elitropia, la famosa pietra che rende invisibili…… magari alla Corte die Conti