Stop ai contributi regionali destinati ai comuni per coprire il costo dello smaltimento dei rifiuti all’estero o comunque in discariche al di fuori della Sicilia. Nella finanziaria regionale in discussione all’Ars non sono previsti i fondi per proseguire nelle contribuzioni che la Regione aveva lanciato nel corso del 2023 per evitare l’incremento della tassa rifiuti in attesa che il piano regionale trovi approvazione e venga attuato per superare l’emergenza discariche siciliane. In particolare questi contributi sono insostituibili per i comuni in stati di dissesto e pre dissesto che sono quasi un centinaio, circa un terzo delle amministrazioni dell’isola

L’allarme dei comuni siciliani
A lanciare l’allarme è stato il Consiglio regionale dell’ANCI Sicilia, riunitosi ieri mattina a Palermo. Lo ha fatto con una nota nella quale esprime la propria preoccupazione nell’apprendere che “il testo della Finanziaria regionale, in discussione all’ARS, non prevede risorse finalizzate a coprire gli “extracosti” per il trasferimento, fuori dall’Isola, della quota di rifiuti eccedente le capacità di smaltimento dei pochissimi impianti locali e a compensare il sensibile aumento delle tariffe dell’energia elettrica che, in particolare in questo ultimo anno, ha ulteriormente gravato le casse degli Enti locali siciliani, un terzo dei quali si trova già in una condizione di dissesto o predissesto”.


Aumento tassa rifiuti inevitabile
“Una condizione – dichiara Paolo Amenta, presidente di ANCI Sicilia – che ha imposto alla maggior parte dei Comuni siciliani il conseguente e necessario aumento della Tassa sui rifiuti vanificando gli sforzi fatti dalle amministrazioni locali e dai cittadini con la raccolta differenziata. Tutto ciò alla luce del fatto che, ad oggi, non sono stati ancora liquidati, da parte della Regione, i 45 milioni relativi all’ultimo semestre 2022 e ai primi sei mesi dell’anno in corso”.

Bisogna garantire i servizi essenziali ai cittadini
“Gli Enti locali siciliani necessitano – conclude il presidente Amenta – di azioni normative e finanziarie che tengano nella giusta considerazione competenze e peculiarità territoriali e che garantiscano i servizi essenziali ai cittadini, migliorando la qualità della vita delle nostre comunità”.