Alla ripresa dei lavori, dopo che l’aula aveva respinto la richiesta delle opposizioni di rimandare il ddl in commissione, il testo sulle ex province è comunque stato affossato. A Sala d’Ercole è infatti stato approvato con voto segreto l’emendamento presentato dalle opposizioni che ha soppresso l’articolo 1 del testo, facendo cadere l’impalcatura dell’intero ddl.
In precedenza la seduta era stata sospesa
Era iniziata ma è stata subito stata sospesa all’Ars la seduta dedicata all’esame del ddl di riforma delle ex province, che dovrebbe introdurre le elezioni di secondo livello per città metropolitane e liberi consorzi.
Appena aperti i lavori a Sala d’Ercole il presidente di turno Nuccio Di Paola ha convocato la conferenza dei capigruppo per decidere come procedere: in merito al ddl sulle province ci sarebbero infatti posizioni differenti tra le diverse forze politiche e parlamentari e senza una intesa difficilmente si arriverebbe all’approvazione entro la giornata di oggi come inizialmente auspicato.
Slitta data del voto, testo su Province ridiscusso in autunno
Dopo il voto segreto con il quale era stato bocciato l’articolo 1 del testo sulle ex province, il presidente di turno Nuccio Di Paola ha sospeso i lavori per una ulteriore riunione dei capigruppo. Alla ripresa è stato comunicato che il resto degli articoli del ddl sulle ex province potrà essere discusso ma non prima della prossima sessione autunnale.
L’aula ha quindi votato un’unica norma che sposta a dicembre il periodo per il voto di secondo livello nelle ex province, attualmente previsto ad ottobre. La prossima seduta dell’Ars si terrà martedì 6 agosto alle 15 per discutere interrogazioni ed interpellanze della rubrica Istruzione e Formazione