Quando si parla di lascito testamentario, si fa riferimento a quello che viene definito più comunemente testamento solidale: significa inserire, all’interno del testamento, la volontà di lasciare parte del proprio patrimonio a una o più Associazioni o Enti del Terzo settore, che diventano così veri e propri eredi. Questa tipologia di donazione, che si attiva quindi al momento della morte, rappresenta un gesto di enorme generosità che serve a finanziare progetti e attività di interesse sociale e a portare avanti cause benefiche di estrema importanza. In questo articolo vogliamo fornire alcune “pillole” sul lascito testamentario, per spiegare come funziona, chi può farlo e cosa dice la Legge italiana a riguardo.
1.Come fare un lascito testamentario?
Per fare un lascito testamentario è necessario redigere un testamento. In Italia esistono tre differenti modi per farlo: tramite testamento olografo (un atto in forma privata scritto di proprio pugno), con il testamento pubblico (un documento ufficiale redatto dal notaio in presenza di due testimoni), oppure per mezzo del testamento segreto (un documento caratterizzato dall’assoluta riservatezza del suo contenuto). All’interno va dichiarata chiaramente la volontà di destinare parte del proprio patrimonio a un’Associazione no profit e vanno specificati tutti i dettagli, come i dati dell’Ente, i beni che si vogliono lasciare e il loro valore. In caso di testamenti complessi o con molti beneficiari e beni, è consigliato nominare un esecutore testamentario, così da essere certi che le proprie volontà vengano correttamente rispettate. Inoltre, è sempre opportuno consultare un notaio, per assicurarsi che il testamento sia redatto correttamente e che rispetti tutte le normative vigenti.
2.Cosa si può lasciare tramite lascito testamentario?
Nel lascito testamentario è possibile destinare ad Associazioni no profit beni di diversa natura: denaro (conto corrente, titoli, azioni, obbligazioni, ecc.), immobili, partecipazioni societarie, opere d’arte, automobili, ecc. Inoltre, invece di indicare beni specifici, si può anche destinare una percentuale dell’intero patrimonio o una polizza, compresa la polizza vita, indicando come nuovo beneficiario un ente benefico.
3.Cosa dice la Legge sul lascito testamentario?
Il lascito testamentario è una tipologia di donazione riconosciuta dalla Legge italiana, ma con una regola fondamentale da dover obbligatoriamente rispettare. Stiamo parlando di quella che viene definita “quota di legittima”, che consiste in una parte del patrimonio che per diritto deve essere destinata sempre agli eredi legittimari (figli, ascendenti e il coniuge di chi viene a mancare). Questo significa che, per essere valido, il lascito testamentario può comprendere solo la quota disponibile, cioè quella parte di patrimonio di cui ognuno può disporre liberamente. In caso contrario, il lascito può non essere convalidato. Importante inoltre sapere che, in assenza di un testamento valido, il patrimonio viene devoluto ai parenti fino al sesto grado di parentela o, in mancanza di questi, l’eredità viene interamente devoluta a favore dello Stato.
4.Il lascito testamentario è definitivo?
Fino al momento della morte effettiva, è sempre possibile modificare o revocare un lascito testamentario (con la formula “Revoco ogni mia precedente disposizione testamentaria”), così come redigere un nuovo testamento o aggiungere eventuali clausole (codicilli) a quello esistente. Trattandosi di volontà personali, queste possono cambiare nel tempo e, di conseguenza, anche il testamento solidale può variare rispetto alla sua prima stesura fino all’ultimo istante di vita della persona.
5.Perché fare un lascito testamentario?
Fare un lascito testamentario significa contribuire concretamente e in prima persona alla realizzazione di progetti benefici e cause cruciali in tantissime direzioni possibili. Rappresenta quindi un gesto significativo di grande generosità e solidarietà che può realmente fare la differenza e, allo stesso tempo, si delinea come una scelta che permette di portare avanti i propri valori anche dopo la morte, così da lasciare un’eredità positiva che vive nel tempo.