È stato assolto , il giovane finito a processo con l’accusa di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza omettendo di dichiarare un’attività lavorativa che avrebbe svolto presso due palestre locali. La decisione è stata pronunciata dal Tribunale di Termini Imerese, che ha accolto la tesi dell’avvocato difensore Fabio Sciascia.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, il giovane avrebbe continuato a ricevere il sussidio statale pur lavorando come istruttore di fitness. A sostegno della tesi accusatoria erano state raccolte numerose testimonianze di clienti delle palestre che avevano dichiarato di aver versato la quota mensile direttamente all’imputato e di essere seguiti personalmente da lui durante gli allenamenti.
Nel corso del dibattimento, la difesa ha ribadito che non c’era alcun un contratto di lavoro tra l’imputato e le palestre, nonché dimostrando che le somme versate dai clienti non costituivano un compenso diretto, ma venivano interamente trasferite all’associazione sportiva che gestita dalla madre dell’imputato.
“Il processo era basato su ipotesi, senza concreti riscontri – ha dichiarato l’avvocato Fabio Sciascia –. Siamo soddisfatti per una sentenza che ha ristabilito la verità dei fatti, riconoscendo l’assenza di dolo e la correttezza del comportamento del mio assistito”.