Ecco il testo formattato, mantenuto integrale con una struttura più chiara e leggibile, senza alterarne il contenuto:

È trascorso oltre un mese dall’ultima riunione della Giunta municipale, tenutasi in data 10 luglio, e non si vedono all’orizzonte segnali di risoluzione di una crisi politica asfissiante e soffocante che stritola lo sviluppo economico e sociale della comunità di Naro. La città si trova ostaggio di un don Abbondio qualsiasi che risulta incapace non solo ad amministrare, ma a prendere ogni tipo di decisione.
Dopo appena sei mesi dalle elezioni amministrative lascia la poltrona il vice sindaco Aronica, sostituito dalla dott.ssa Erika Sferrazza, componente esterna, tra le polemiche delle altre forze politiche, a loro dire senza un sostegno politico alle spalle. Dopo neanche ulteriori sei mesi si dimette l’assessore alla cultura e alle politiche scolastiche, Erika Ferraro, nel corso dell’infuocata seduta di consiglio comunale del 24 luglio 2025 in cui era in discussione l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, con delle dichiarazioni molto pesanti sull’operato della Giunta municipale.
Di lì a qualche giorno, il 29 luglio scorso, seguono le dimissioni dell’assessore per l’agricoltura, il consigliere Calogero Licata e, all’indomani, il nuovo vice Sindaco Erika Sferrazza con una lettera dove evidenzia le lotte fratricide all’interno della coalizione che sostiene il sindaco. L’altro ieri sono arrivate anche le dimissioni dell’Assessore al bilancio, Letizia Maniscalchi, con feroci critiche rivolte all’amministrazione di cui la stessa faceva parte. Fa specie che tra i saluti di ringraziamento manca quello nei confronti del primo cittadino.
Al Sindaco, al quale un cittadino ha chiesto a che punto fosse la soluzione della crisi, don Abbondio ha risposto: “Si devono mettere d’accordo loro!”. Il pronome si riferisce ai sette consiglieri che sono rimasti a sostenere l’Amministrazione, dopo la fuoriuscita del consigliere Bellavia che ha dichiarato finita l’esperienza della lista “Magica Naro”. Pur essendo disponibili sette posti di Governo, un Presidente e un vice presidente di consiglio e cinque assessorati, uno per ciascun consigliere, il Sindaco, dopo quasi un mese di interminabili discussioni sulla spartizione dei posti disponibili, non è riuscito a trovare una sintesi tra i diversi consiglieri comunali.
Uno spettacolo indecoroso e penoso che si consuma sotto lo sguardo languido di don Abbondio, a spese della comunità di Naro. Proprio le recenti dichiarazioni della componente del PD, che per la prima volta parla apertamente di “divisioni, personalismi e veti incrociati” ed auspica la soluzione della Giunta tecnica per porre termine alle lotte intestine, è la riprova del completo fallimento dell’esperienza Dalacchi, ad appena un anno dalle elezioni, che suona il suo de profundis.
Ma qualsiasi soluzione si proponga è un rimedio soltanto temporaneo perché l’unica vera cura, per porre fine a questa interminabile agonia, sono le dimissioni del Sindaco e il ritorno alle urne per eleggere amministratori veri e non apprendisti amministratori.
E così, mentre Naro si trova sotto la scure della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali (COSFEL), competente a pronunciarsi sul bilancio stabilizzato approvato dal consiglio comunale con il parere non favorevole dei revisori dei conti, che verrà sicuramente bocciato, e preoccuparsi di come fare uscire il comune di Naro dal labirinto del dissesto, i reduci dell’armata magica Naro, capeggiati da don Abbondio, non trovano di meglio, a ridosso del caldo afoso e torrido di Ferragosto, che litigare e battagliare per le poltrone. Povera Naro!
Sindaco Dalacchi, per un attimo si spogli delle vesti di don Abbondio, senza pensare a quelle di casa propria, ed assuma quelle più autorevoli di fra Cristoforo perché “verrà un giorno il giudizio, e forse non lontano, in cui tu dovrai rispondere del male che fai!” e ricordi “Se ha perdere è la dignità non vale il più ricco cappello che a Roma vi sia”. SI DIMETTA! Tolga la nostra Comunità dall’imbarazzo di vedere questo sconcertante e ignominioso spettacolo dai lei capitanato.


Uniti per Naro
Barberi Sindaco