confindustria-siciliaPalermo, 22 maggio 2009 – “L’accordo fra Banca Nuova e Banque Central Populaire è positivo perché dà alle imprese siciliane un’importante infrastruttura necessaria ad entrare nel mercato del Marocco: quella del credito”.
Lo ha detto Giorgio Cappello, presidente regionale dei Giovani imprenditori di Confindustria Sicilia aprendo i lavori del convegno “Il Marocco: Paese di riforme e di opportunità” organizzato da Antonello Montante, vicepresidente di Confindustria Sicilia con delega all’Internazionalizzazione.
Gli ha fatto eco Nino Salerno, presidente di Confindustria Palermo e componente della Giunta nazionale di Confindustria: “L’accordo agevola i nostri contatti col Marocco e segue quello con la Biat di Tunisi, dimostrando una volontà di Banca Nuova di accompagnare le imprese siciliane nei mercati del Nord Africa. In Marocco già operano imprese siciliane del settore ittico-conserviero, e altre sono interessate ai settori dell’agricoltura e del turismo. Nei prossimi anni – ha osservato Salerno – bisognerà puntare anche sull’Algeria, Paese con grandi risorse e che ha bisogno di recuperare un forte gap”.
“Il supporto della banca siciliana – ha aggiunto Cappello nel ringraziare il presidente di Banca Nuova, Marino Breganze, il console generale per la Sicilia, Youssef Balla, e il direttore generale della Banque Central Populaire, Agoumi Rachid – sarà utile per ottenere linee di finanziamento da parte degli istituti di credito marocchini che devono valutare le imprese isolane che vogliono investire in quel Paese. Ma se è positivo per la delocalizzazione, non è invece sufficiente a sviluppare l’import-export fra le due aree del Mediterraneo. Infatti, mancano infrastrutture, logistica e collegamenti diretti”.
Cappello, rivolgendosi al presidente della commissione Attività produttive dell’Ars, Salvino Caputo, ha ricordato che “oggi le nostre merci sono obbligate a seguire la rotta Sicilia-Genova-Marsiglia-Tangeri, con tempi impensabili e costi non concorrenziali. Bisogna invece puntare, dentro un progetto di vera integrazione nel Mediterraneo – ha concluso Cappello – su un sistema di trasporti che renda protagonista l’asse portuale Catania-Augusta-Pozzallo al centro del Mediterraneo per collegamenti diretti con il Nord Africa e il Maghreb e anche per trasportare velocemente i container fra i due estremi del Bacino”.
A tal proposito rilevante è il ruolo di Assafrica & Mediterraneo, associazione di Confindustria che da oltre trent’anni assiste le imprese italiane e siciliane nei rapporti con l’Africa e il Medio Oriente e che collabora con Confindustria Sicilia e le associazioni provinciali nell’organizzazione di missioni economiche: “Stiamo lavorando – ha detto il direttore generale, Pier Luigi d’Agata – per rafforzare i legami delle imprese siciliane con il Marocco. Ma vorremmo che l’Isola diventi davvero il centro del Mediterraneo. Adesso lo è solo sulla carta geografica. Mentre si sviluppano i mercati del Centro Europa e del Nord Africa – ha rilevato d’Agata – la Sicilia resta periferica, priva com’è di reali infrastrutture transmediterranee che la possano porre davvero al centro dei commerci e dei trasporti nell’area economica di libero scambio che si sta formando in vista del 2010. E’ una sfida difficile, ma non impossibile,e noi siamo pronti a supportare il sistema della rappresentanza delle imprese siciliane”.

Ufficio stampa: Michele Guccione