mazda-mx-5Se ancora assaporate il piacere della guida, meglio se condito dalla possibilità di lasciarsi coccolare dal sole e dal vento tra i capelli, e se non disponete degli ingenti capitali necessari per acquistare una delle pretenziose e costose sportive scoperte di ultima generazione, la Mazda Mx5 può fare al caso vostro. Anche e soprattutto nella versione Coupé (definizione a nostro fuorviante, perché si tratta in realtà di una spider con tetto rigido ad azionamento automatico) che ha il vantaggio di avere trasformato la tipica auto di stagione nella macchina per tutte le stagioni. Con buona pace dei puristi che avevano storto il naso di fronte al tettuccio in metallo, il quale peraltro continua a convivere nel listino con la più convenzionale capote in tela della Roadster.
È cambiato il tetto, non il temperamento giovanile e sbarazzino della Mx5, che ha saputo mantenere intatte le caratteristiche estetiche e dinamiche che esattamente vent’anni fa (ricorrenza che il Registro italiano Mx5 sta celebrando con numerosi eventi e legittimo entusiasmo) hanno permesso alla Mazda di “reinventare” una categoria di vetture – quella delle spider piccole e nervose cara alla tradizione motoristica britannica – che sembrava estinta.
Il carattere, dicevamo, è rimasto lo stesso, nonostante gli inevitabili affinamenti tecnici ed estetici che si sono via via succeduti, e accomuna la Coupé alla Roadster: una macchina fatta per divertire, capace di emozionare ma senza eccessi. La Mx5, che abbiamo avuto modo di provare con la motorizzazione top 2.0 da 160 Cv (l’altro propulsore disponibile è l’1.8 sempre a benzina da 126 Cv), è agile e brillante, divertente da guidare sul misto, mai scorbutica ed estrema (non è nel suo stile), ma altrettanto piacevole quando si percorre a passo di… parata il lungomare in una calda e assolata giornata estiva.
La fedeltà alla tradizione Miata (nome con cui la vettura è conosciuta in quasi tutto il mondo) si ritrova anche negli arredi dell’abitacolo, dove è bandita la ricerca degli “effetti speciali”: c’è tutto quello che serve e ben poco di più. Considerando che questa è una macchina nella quale non si sale, ma semmai si… scende, il comfort per i due occupanti è più che accettabile, nonostante l’asfalto che sfila pochi centimetri sotto le poltrone. Il problema, semmai, sorge al momento di districarsi dall’abitacolo, soprattutto se chi lo deve fare è già stato chiamato a pagare il conto all’anagrafe in termini di agilità e di scioltezza nei movimenti.
Un piccolo scotto, paragonato al divertimento che ci ha saputo regalare questa vettura briosa e anche intelligente: basti pensare che in occasione dell’ultimo aggiornamento della Coupé i tecnici Mazda sono riusciti ad ospitare il tettuccio aperto (l’operazione richiede 12 secondi) in un vano collocato dietro i sedili, senza rubare spazio al bagagliaio già abbastanza sacrificato, come è inevitabile per una vettura con questa conformazione.
Il tutto, come dicevamo all’inizio, a fronte di un budget più che ragionevole, visto che la Mx5 Coupé 2.0 parte da 28mila euro (e la versione motorizzata 1.8 da circa 25.500). Anche questo, oltre alle indiscutibili doti di un modello di immutato fascino, spiega come mai la Miata figuri a pieno titolo nel Guinness dei Primati come la spider più venduta della storia dell’auto.

Fonte:.motori24.ilsole24ore.com