Ci siamo più volti chiesti durante le nostre riunioni di redazione quale dovesse essere la linea editoriale del nostro quotidiano on line. Determinare una linea editoriale non è affatto una cosa semplice. Lo si può fare in due modi: uno limitandosi a pubblicare le decine di comunicati stampa che quotidianamente ci pervengono in redazione e fermarci li. L’altro pubblicare oltre ai comunicati stampa anche una serie di redazionali finalizzati a stimolare la discussione.
Parlare delle cose, signica far sì che esistano, fa sì che la gente le conosca , far sì che non si possa dire “ma io non lo sapevo” . Ci costa caro ogni giorno tutto questo. Chi cerca di screditarci con insinuazioni, chi lancia proclami al fine di rendere la discussione “sciarra di quartiere”, chi ci accusa di essere in vendita, chi ci dice che stiamo aspettando che qualcuno ci compri. Ma c’è anche chi ci dice di andare avanti, di avere dato voce ad un paese che da tempo aveva smesso di gridare, di alzare la testa, di aprire gli occhi. Noi non ce l’abbiamo con nessun, sarebbe deontologicamente scorretto e giornalisticamente improponibile una testata nata per parlare bene di qualcuno piuttosto che di un altro.
Noi diamo voce a tutti, i post anche offensivi nei nostri confronti lo testimoniano. Noi cerchiamo di raccontare i fatti non di porli in essere. Oggi purtroppo, ma crediamo anche ieri, i fatti esistono non tanto se sono posti in essere, ma solo quando se ne parla.
Gli eroi del nostro tempo sono gli uomini che cercano, dice Lucarelli in uno dei suoi libri. Cercare di raccontare, di riportare, di evidenziare. Non sempre ci si riesce, bisogna fare i conti con tanti elementi che influenzano il nostro operato. Siamo una piccola redazione e ci sforziamo di apparire più grandi di quanto in effetti siamo. Siamo umili nel nostro fare, forse sprezzanti nel nostro dire.
Qualcuno ci vuole forse accusare di avere dato voce alla gente, di disturbare la sua sensibilità perché gli si ricorda che un incarico istituzionale non è solamente fatto dalla cravatta che porta?
Fatti, vogliamo i fatti, cose concrete. Siete stati delegati per fare questo e per di più lo avete chiesto voi. Noi continueremo a fare il nostro lavoro, noi continueremo a raccogliere plausi e offese. Ma chi se ne frega. W la democrazia, w il web, w le cose che cambiano.


















