cineword-corporationeIl 19 novembre 2006 si inaugura nel palazzo Stella di Canicatti’ l’associazione culturale C.W.C. il cui impegno precipuo e’ quello di iniziare un percorso cinematografico, mai esistito nella storia di questa cittadina.
Dalla nascita della sottoscritta ad oggi sono stati realizzati diversi progetti cinematografici e televisivi, fino alla realizzazione di un film vero e proprio, ancora in fase di ultimazione, che vede impegnatI tra attori e comparse più di 250 persone di Canicattì e interland.
Adesso entriamo nel vivo della discussione e rivolgiamoci alle persone presenti in foto con cui noi, di CANICATTI WEB, abbiamo scambiato due chiacchiere per conoscerli meglio…

Chi siete?

L.F.: Salve io mi chiamo Livio Facciponte e sono il presidente della C.W.C.,autore e regista del film in corso d’opera.

G.R.:Mi chiamo Gaetano Ricotta, sono il vice presidente della medesima, nonché attore e direttore artistico del film.

S.C.: Sono Salvatore Caico, membro dell’associazione nonché attore protagonista e aiuto regia del film in lavorazione.

A.P.: Mi chiamo Antonio Puzzangara, anch’io sono un membro dell’associazione e con Gaetano Ricotta, attore e direttore artistico del film stesso.

G.C.: Ciao Canicatti web io sono Giovanni Capizzi, il mio compito in associazione è la cura della scenografia del film.

R.P.: Ciao a tutti sono Rocco Pirrotta, anche io con Giovanni Capizzi ho la responsabilità di curare la scenografia del film in atto.
Livio Facciponte come riesci ad adattare le tue idee alle necessita’ tecniche che comporta la realizzazione di un film ?

L.F.: Sarebbe prolisso parlarti di ciò che ha luogo all’interno della mia mente, poiché oltre ad essere confuso e’ anche complicato da spiegare, in quanto di idee ne posseggo parecchie a causa della forte immaginazione che risiede in me, e della vita che molto spesso conduco anche per via di chi mi sta vicino. Tecnicamente il passaggio che si adotta e’ quello di immortalare su carta una serie di pensieri e sensazioni assegnandogli un legame logico e temporale, sceneggiarli scrivendone i particolari audio-visivi, e poi ripercorrerli con la propria immaginazione, registrando su nastro digitale il punto prospettico di vista del percorso stesso.
Così nasce il mio film, proiettando ciò che e’ dentro di me su un 16/9.
Gaetano Ricotta che tecnica utilizzi nel trasportare gli attori, anche quelli meno fantasiosi, all’interno di una realtà meccanica e utopica come quella del film che state realizzando?

G.R.: Bisogna sensibilizzare, per quanto è possibile nel trasporto recitativo ,gli attori affinché ,attraverso l’aiuto da parte del direttore artistico, diano il meglio della perfomance anche se è ovvio che la maggior parte degli attori essendo persone senza esperienze recitative trovano parecchia difficoltà.
Comunque sia, la tecnica migliore è quella di farli uscire dalla loro individualità per trasportarli nel personaggio che devono interpretare con un atteggiamento a volte forte e a
volte soft, secondo le esigenze del caso.

Salvatore Caico quando sei sul set, cosa viene evocato in te: un pensiero, una realtà repressa oppure un sogno di cio’ che vorresti essere?

S.C.: Quando sono sul set è difficile spiegare cosa succede dentro di me, ma ci provo.
Credo proprio all’evocazione di ciò che realmente vorrei essere; quanti di noi sognano di essere degli eroi che salvano l’intera umanità dalle tenebre?
Un uomo simpatico, pazzo, pieno di problemi esistenziali che però si contraddistingue per il suo lavoro al servizio del bene, affrontando con grande caparbietà le forze del male, è questo quello che io, sono nel film.
Ovviamente è solo un sogno, però se riflettiamo bene in questo mondo in cui viviamo ci sarebbe bisogno per davvero di un eroe capace di sconfiggere ogni male!…
Eccomi io sono pronto, ci vediamo al cinema…

Antonio Puzzangara dicci dove bisogna colpire un attore per poterlo portare ad essere ciò che e’ scritto da copione, e cosa bisogna non bisogna toccare per evitare reazioni contrarie?

A.P.: Innanzitutto, prima di parlare di colpire un’ attore per potergli far interpretare un qualsiasi personaggio, come richiesto da copione, bisogna parlare di assegnazione delle parti, cioè sfruttare le caratteristiche del “phisique du role” per dare non solo credibilità al personaggio da interpretare, ma soprattutto, per cercare di andare incontro a meno problemi possibili ed immaginabili.
Successivamente, se si dovessero presentare delle difficoltà con l’attore, durante le riprese nell’interpretare qualsiasi ruolo, tiro fuori tutta la mia esperienza, e cerco di trasmettergliela. Mi danno fastidio i “presuntuosi attori Hollywoodiani che si trovano nei teatrini di paese”, per il resto simpatizzo con tutti, ringraziandoli per la loro collaborazione.
Mi calo io nella parte, e gli dico solo di imitarmi, pertanto, in quasi tutti i momenti,
il tutto diventa una vera fucina, per chi volesse continuare a recitare dopo le riprese di questo film amatoriale. Per quanto riguarda il modo di cercare di trasmettere un pizzico di professionalità richiesta per la realizzazione del film, bisogna andarci con le dovute maniere, per non creare malcontenti e soprattutto scoraggiamenti.


Giovanni Capizzi come riesci a trasformare un luogo in uno scenario adatto alla realizzazione di una scena?

G.C.: La cosa fondamentale nella trasformazione di un luogo, in scenario cinematografico, è la conoscenza approfondita del luogo stesso su cui bisogna agire.
Durante la realizzazione del set, non sono mai solo ma sono sempre in compagnia, sia dell’amico Pirrotta, sia con Livio Facciponte, che grazie ai suoi consigli si riesce sempre a raggiungere quel tocco artistico con realizzazione di luci che quel posto ha bisogno.
Ovviamente gioca molto la mia esperienza nel campo dell’elettricità, per questo motivo sono entrato nella C.W.C.
Certo a parole sembra una cosa facile, ma vi assicuro che non è così. Spesso ho lavorato in condizioni davvero difficili, in quanto l’acqua e l’umidità sono acerrimi nemici della corrente elettrica. Spesso mi sono trovato in vere situazioni di pericolo, ma io sono qui, proprio per questo, perché per me in ogni cosa ci vuole sempre un pizzico di pazzia .

Rocco Pirrotta, alla domanda “come si fa un film?” alcuni sprovveduti rispondono: “e’ un gioco da ragazzi!”
Cosa dici a coloro che affermano questo…

R.P.: Le persone che asseriscono questo hanno una visione errata di come si gira un film, anche se amatoriale.
E’ ovvio, che, ripensandoci bene, in base al loro livello culturale è giusto rispondere così.
Secondo la mia esperienza con la C.W.C. adesso posso rispondere in maniera più dettagliata ed esplicita. E’ tutt’altro che un gioco, è un vero e proprio lavoro, e come tutti i lavori possiede gioie e dolori. Bisogna essere un po’ pazzi per farlo, ma vi assicuro che sono esperienze da fare, specialmente per un ragazzo di 18 anni come me. Di certo è sempre meglio di stare in giro per il proprio paese a bighellonare o cacciarsi nei pasticci.
Ringrazio profondamente la C.W.C. per avermi accolto e oggi posso vantarmi di vivere sane esperienze che non fanno altro che arricchire il mio bagaglio culturale.
In conclusione chiediamo alla C.W.C. se si puo’ accedere al progetto filmico attualmente in opera

C.W.C.: Noi associazione culturale cinematografica, abbiamo la necessità e il dovere di estendere a tutti quanti volessero intraprendere questa bella attività cinematografica, non solo per questo film, ma anche e soprattutto per quelli che verranno.
La nostra è una crescita e intendiamo viverla con tutti coloro i quali possiedono la passione innata per il cinema e per la televisione. Il mezzo che usiamo per le comunicazioni è la seguente email: cineworldcorporation@yahoo.it
Per il resto non ci resta altro che ringraziare la redazione di canicattiweb per la piacevole conversazione culturale che ci ha fatto vivere bei momenti per la professionalità con cui è stata effettuata.