Intervista con il sindaco Vincenzo Corbo .
Gli spieghiamo che avrà un ruolo particolarmente importante visto che quest’intervista sarà pubblicata online e lui, in quanto primo cittadino, oltre che sé stesso e i canicattinesi che vivono in città, sarà chiamato a rappresentare i suoi concittadini sparsi in tutto il mondo.
“Passiamo a discutere del lavoro svolto dall’Amministrazione in questo 2009 e Corbo, tracciandone un bilancio, si mostra soddisfatto: ” quest’anno Canicattì è stato uno dei primi comuni siciliani per numero di aste pubbliche espletate, inoltre – aggiunge il sindaco – in questi ultimi mesi sono state sistemate, come pezzi di un puzzle, le tante tessere del lavoro intrapreso fin dal mio insediamento. Ultima opera, sicuramente non in ordine di importanza, è stata, dopo 45 anni, la riapertura del Teatro Sociale che ha portato Canicattì agli onori della cronaca nazionale.
Per quanto attiene l’attività connessa con l’edilizia privata e pubblica sono state rilasciate 65 concessioni edilizie, e 200 autorizzazioni edilizie a fronte di una richiesta di 256 pratiche; 600 concessioni edilizie in sanatoria; l’apertura dello sportello catastale 5 giorni settimanali e moltissime altre cose che, per ristrettezza di spazio, non possono essere pubblicate.
Se devo formulare un augurio per i miei concittadini è quello che nel nuovo anno ciascuno di noi sappia crearsi delle occasioni per reclamare spazi di un’ umanità più autentica e solidale. Se ho scelto di occupare questa carica non è certo per brama di potere. L’ ho fatto per contribuire a far diventare la nostra comunità una grande famiglia in cui la solidarietà unisca il povero e il ricco. Una città in cui, al di là delle piccole miserie di tutti i giorni, i malati, i deboli, i sofferenti, gli emigrati, i disoccupati e coloro che hanno perduto la speranza possano ritrovare condizioni di conforto, di dignità e di lavoro“.
E’ un momento di commozione, che cerchiamo di stemperare chiedendo al sindaco come abbia trascorso il Natale.
“In famiglia – ci risponde sorridendo – ed era ora! Mi reclamavano un poco, non vogliono solo il Sindaco ma anche il padre e il marito. Quello che sa metterci sempre una parola buona o raccontare una barzelletta. Devo dire che è stata una sensazione splendida e nello stesso tempo strana. E’ stato come quando ci si prende qualche giorno di vacanza, dopo un periodo di superlavoro: non ci si abitua alla caduta di ritmo, quasi quasi ti manca lo stress.
Questo è accaduto a me che, in quest’anno, ho lavorato anche dieci-dodici ore al giorno per portare a compimento gli obiettivi dell’Amministrazione. Il Natale, comunque, è servito tanto a ricaricarmi. Ero veramente molto stanco“.