lifestyle e nuove tendenze nei consumi delle famiglie italiane nell’era del social network.

L’Italia è un paese di vecchi. L’Italia è un paese dove il tasso di natalità è quasi zero. La popolazione invecchia in fretta e i giovani non si sposano. Sentiamo ormai queste frasi ripetute continuamente come un mantra sui giornali e in tv da sociologi, esperti di comunicazione e tutti quelli che si occupano a vario titolo di “trend” sociali.


Caterina Pasolini è l’autrice di un interessantissimo pezzo pubblicato su Repubblica sabato 24 settembre che fotografa con molta lucidità l’attuale situazione in Italia e grazie anche ad una serie di dati in seno all’articolo ci restituisce l’esatta tendenza dei giovani in materia di matrimonio e stili di vita.

In base ai dati raccolti dall’autrice e da un indagine del Censis su dati Istat risulta che, fra giovani e anziani, negli ultimi dieci anni i nuclei con una sola persona sono cresciuti del 40%.

Questi dati hanno spinto Giuseppe De Rita, presidente del Censis a parlare di una nuova forma di “fragilità sociale.”

Per capire di cosa stiamo parlando basti pensare che i dati appena elaborati in termini pratici si traducono in qualcosa come sette milioni di persone che vivono da sole.

C’è comunque da tenere in considerazione che quasi metà di questi sette milioni di individui è costituita da pensionati ma è anche vero che si moltiplica in maniera esponenziale il numero delle persone che vive sola quando è giovane.

La fascia di persone che vive da sola da 15 a 45 anni nell’ultimo decennio (dati rispetto al duemila) è cresciuta del 66% (pari a 790 mila unità) e notizia nella notizia, sembra che le donne “single per scelta” siano costantemente in aumento.

Questa tendenza è certamente il sintomo di una società che cambia e che guarda ad una nuova forma di famiglia meno numerosa rispetto al passato; i fattori che determinano questa scelta sono sostanzialmente due: uno di carattere personale che attiene esclusivamente alla scelta di non creare un nucleo familiare proprio e di rimanere nella famiglia di origine fino a tarda età, l’altro invece è un problema socio-economico. I ragazzi faticano sempre di più ad inserirsi nel mondo del lavoro per cui non riuscendo ad essere autosufficienti e produrre un reddito che possa decentemente ottemperare alle esigenze familiari decidono di non sposarsi e di non fare figli.

Ovviamente tutti questi dati hanno delle ripercussioni pratiche nella vita di tutti i giorni. Le famiglie italiane stanno lentamente mutando e assumono sempre più i connotati di nuclei costituiti da una sola persona.

Gli specialisti di marketing, da sempre attenti a captare qualsiasi variazione negli stili di vita dei consumatori, stanno iniziando a proporre quasi dappertutto, nei supermercati, nei ristoranti, ma anche nelle agenzie viaggi prodotti studiati appositamente per soddisfare le esigenze dei clienti single che fra l’altro, è risaputo, sono disposti ad investire quote sempre maggiori del loro reddito per soddisfare esigenze che vengono definite dagli esperti di seconda fascia se non addirittura beni voluttuari.

Spendono tanto ma seguono come impulso che detta l’acquisto una malcelata forma di edonismo “internettiana”.

Possedere per autocelebrarsi e mettersi in mostra.

Qualche anno addietro i locali alla moda erano i luoghi dove giovani e meno giovani trascorrevano buona parte del loro tempo libero in cerca di costruire rapporti sociali, oggi tutto questo si fa in rete sul social network.

I rapporti fra le persone in conseguenza di tutto ciò diventano molto “liquidi” e perdono buona parte delle caratteristiche che hanno nella vita sociale reale.

Oggi puoi avere migliaia di amici in rete e non conoscerne neanche uno.

Seicento milioni di individui che ogni giorno si scambiano miliardi di mail e chiacchierano raccontandosi le loro vite sulla più grande piattaforma dati del mondo. Mark Zuckerberg ringrazia tutti e si sfrega le mani in attesa che la sua creatura venga quotata in borsa sul listino del nasdaq. Nel frattempo gli avvocati matrimonialisti americani portano nelle aule di tribunale come prova ammessa dalla corte le romantiche bacheche facebook dei presunti fedifraghi.

Meno male che mia nonna non c’è più da un pezzo. Era una fanatica della famiglia e dei valori che la tengono unita. Credo che tutta questa storia l’avrebbe irritata parecchio, era una donna vecchio stampo, stile ‘900, di quelle insomma per intenderci che non ne esistono più.. roba del secolo scorso.

Nonna ti prego… perdonaci!

Vincenzo Sciabica