Vasta operazione nella notte dei carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, sotto il coordinamento della procura della Repubblica della città dei templi e della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania.

I provvedimenti cautelari riguardano persone di Licata, Catania, Enna Palermo, Roma, Ferrara, Firenze e Siracusa.

I militari dell’Arma hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale di Catania, nei confronti di 52 soggetti, a vario titolo ritenuti responsabili di: associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope; produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope in concorso; favoreggiamento personale, falsa identità personale in concorso; associazione a delinquere; falsificazione di documenti personali, e buste paga della marina militare usate per la commissione di numerose truffe in danno di centri commerciali e negozi di informatica e ricettazione.

Alcuni indagati sono accusati anche di associazione a delinquere. L’indagine è stata condotta dai carabinieri di Licata, diretti dal capitano Massimo Amato. Il blitz  è scattato intorno alle 3 della notte. Impegnati nell’operazione circa 200 carabinieri e un’unità cinofila di Palermo.

Il GIP, valutando positivamente quanto prospettato dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Catania (all’esito di articolate indagini, inizialmente coordinate dalla Procura della Repubblica di Agrigento e poi trasmesse per competenza territoriale alla Procura di Catania), ha accolto le richieste disponendo le seguenti misure cautelari:
·         26 Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere;
·         17 Ordinanze di Custodia Cautelare agli Arresti domiciliari;
·         09 misure Cautelari dell’Obbligo di Firma con obbligo di non uscire dal comune di residenza e di non uscire di casa dalle ore 21:00 alle ore 08:00.

per la cui esecuzione è stata delegata l’Arma dei Carabinieri che, tramite la Compagnia di Licata (AG), ha condotto le indagini.

Il GIP, valutando positivamente quanto prospettato dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Catania, ha accolto le richieste disponendo la Custodia Cautelare in Carcere nei confronti di:
1.    ANNATELLI Gaetano
2.    ARCIDIACONO Angelo,
3.    ARCIDIACONO Antonino
4.    BALSAMO Francesco,
5.    BARONE Mario
6.    BONANZINGA Santo
7.    D’AMICO Michele,
8.    DAMINELLI Andrea Concetto,
9.    GIARRANA Antonino,
10.    GIUNTALIA Giuseppe
11.    GRASSO Giovanni Lucio
12.    LAZZARO Carlo,
13.    MANGIONE Salvatore,
14.    MAROTTA Alessandro
15.    NOCITA Giuseppe Daniele
16.    PACE Enza
17.    PACE Giuseppe
18.    PRATO Carmelo
19.    RAPISARDA Giuseppe
20.    RUSCICA Giuseppe
21.    SAMMARTINO Salvatore Carlo
22.    SCIUTO Claudio Salvatore
23.    SPANÓ Valeria
24.    SPARACINO Fabio
25.    TRIGONA Dario
26.    TRIGONA Gaspare Gaetano

Mentre ordinava la Custodia Cautelare agli Arresti domiciliari di:
1.    BALLACCHINO Giuseppe
2.    CASTORINA Salvatore
3.    CURELLA Nicolò
4.    FERLITO Luca
5.    FIOCCO Antonino
6.    GIUNTALIA Domenico
7.    GRANCAGNOLO Alessandro
8.    INCORVAIA Antonino
9.    LA COGNATA Domenico
10.    LO VACCO Vincenzo
11.    MARINO Carmelo
12.    MAZZARA Dario
13.    MERCIA Antonino Gaetano
14.    MORELLO Carmelo Antonio
15.    MORELLO Salvatore
16.    PEZZINO Ottavio
17.    TURRISI Claudio

Inoltre disponeva la misura Cautelare dell’Obbligo di Firma con obbligo di non uscire dal Comune di residenza e di non uscire di casa dalle ore 21:00 alle ore 08:00 nei confronti di:
1.    CAMPANELLA Gianluigi
2.    CARITÁ Francesco
3.    CICATELLO Calogero
4.    GERMANO Andrea
5.    L’EPISCOPO Elisa
6.    L’EPISCOPO Valeria
7.    LA ROCCA Luciano
8.    SAPIENZA Ivan
9.    STAGNITTA Concetto

Infine l’ordinanza disponeva il sequestro dell’autovettura BMW in uso a Gaspare Gaetano Trigona  e del veicolo Fiat Panda in uso a Antonino Giarrana, nonché il sequestro del “Bar Capriccio” sito in Licata, in Piazza Linares.

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Ruota attorno alla figura di Gaspare Trigona l’inchiesta dei carabinieri che hanno scoperto un traffico di droga tra Catania e Licata. Trigoria sarebbe stato a capo del sodalizio criminale licatese che ogni settimana si riforniva di droga dai grossisti catanesi, che avevano rapporti con esponenti della cosca mafiosa catanese dei “Laudani”. Per questo l’indagine avviata nel 2009 dalla Procura di Agrigento e’ stata trasmessa per competenza alla Direzione distrettuale antimafia di Catania. Si arriva così alla notte scorsa con il blitz dei militari dell’Arma. Cinquantadue le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale di Catania Santino Mirabella, su richiesta del sostituto procuratore della Dda Lucio Setola, coordinato dal procuratore capo Giovanni Salvi e dall’aggiunto Marisa Scavo. Ventisei indagati sono finiti in carcere, 17 agli arresti domiciliari e per 9 è stata applicata la misura dell’obbligo di firma. Tra le fermate anche quattro donne catanesi. I provvedimenti sono stati eseguiti da oltre 300 carabinieri tra Agrigento, Catania, Licata, Palermo, Siracusa e Enna. Sequestrate due autovetture di grossa cilindrata e il bar Capriccio in piazza Linares nel centro di Licata. Base operativa per il rifornimento di grossi quantitativi di cocaina, hashish, ecstasy e anfetamine era un’abitazione nel centro di Catania. La droga poi veniva spacciata nelle discoteche e locali notturni del Catanese, ma anche a Taormina, Giardini Naxos, Rimini e Roma. Gli investigatori, poi, hanno fatto luce su centinaia di truffe a diverse finanziarie. Attraverso l’utilizzo di false buste paga, l’organizzazione licatese acquistava elettrodomestici e televisori, che poi piazzava sul mercato nero per procurarsi i soldi da investire nel traffico di sostanze stupefacenti.