Allacciando un filo volante con la rete esterna aveva trovato il sistema di approvvigionarsi di energia elettrica senza sostenerne il relativo costo. Scoperto dai tecnici Enel è stato denunciato all’autorità giudiziaria dalle forze dell’ordine per furto aggravato di energia elettrica e condannato.
G.N., 39 anni di Canicattì, assistito dall’avvocato Giovanni Salvaggio, è stato condannato dal giudice monocratico penale Ermelinda Marfia a 6 mesi di reclusione e 200 euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali con il beneficio della sospensione condizionale della pena. Il pubblico ministero di udienza Manola Cellura aveva chiesto per l’imputato la condanna a 6 mesi di reclusione e 300 euro di multa.
Il collegio difensivo rappresentato in aula dagli avvocati Giuseppe Giardina e Giovanni Salvaggio aveva invocato l’assoluzione perché il fatto non sussiste o per non averlo commesso.
Di parere diverso il giudice Marfia che dopo la camera di consiglio ha concluso per la responsabilità penale dell’imputato infliggendogli 6 mesi di reclusione, 200 euro di multa, pagamento delle spese processuali, pena sospesa. Secondo una stima dell’Enel lo scorso anno in Italia sono state accertati furti di energia elettrica per complessivi 400 milioni di euro, la maggior parte dei quali sembra essere concentrata nel Meridione.
Un fenomeno in aumento anche a causa dello stato di indigenza in cui si trovano numerose famiglie a causa della forte crisi economica attualmente in atto. Per questi motivi le forze dell’ordine, polizia e carabinieri hanno intensificato i controlli sul territorio che nell’ultimo periodo hanno portato a numerose denunce e arresti da parte di gente solita ad allacciarsi alla rete esterna dell’energia elettrica o addirittura abituata a manomettere il contatore con dei sistemi che ne bloccano la registrazione dei consumi.

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