Scrivi Delrio e leggi Renzi. Di fatto è in corso la campagna elettorale per arrivare al vertice del Partito Democratico nazionale, ma formalmente le seconde linee temporeggiano prima di prendere una posizione definitiva a causa dell’incognita legata alla tenuta del governo di grande coalizione, presieduto dal premier democratico Enrico Letta.
All’interno del Pd sono in corso trattative frenetiche sulle alleanze con i candidati più accreditati: da un lato il leader dei rottamatori, Matteo Renzi, sindaco di Firenze, isolato dentro il partito durante le primarie per la premiership nel gennaio scorso, che ora potrebbe ritrovarsi ad avere dalla sua una buona fetta di maggiorenti del partito, la maggior parte ex Ppi. Oltre alla pattuglia di fedelissimi in parlamento (Luca Lotti, Simona Bonafè, Maria Elena Boschi, Dario Nardella), con il rottamatore si è schierato da tempo Veltroni, seguito da poco anche da Franceschini e da Areadem (Pierluigi Castagnetti, Marina Sereni, Emanuele Fiano). Renzi può vantare un gruppo nutrito di sindaci e amministratori (il sindaco di Torino Fassino, il presidente della Provincia di Pesaro Ricci, e da ultimi il sindaco di Catania Bianco e di Palermo Orlando). Dentro il governo tifa per il rottamatore il ministro Graziano Del Rio. Non ha detto per chi vota ma ha ammesso che Renzi è di fatto ”l’unico candidato” Giuseppe Fioroni.
Lo sfidante più accreditato, ad oggi, è Gianni Cuperlo. Il primo sponsor della candidatura dell’ex segretario Fgci è D’Alema. Con Cuperlo ci sono i cosiddetti ‘Giovani Turchi’ (il ministro Orlando, Orfini e Fassina). E sull’ex diessino convergerebbe anche Bersani con i suoi fedelissimi Speranza, Stumpo e Zoggia e con il presidente della Toscana Enrico Rossi. Alle loro spalle c’è una rete di militanti e giovani amministratori che sostiene Pippo Civati. In corsa anche l’europarlamentare PIttella che ha il sostegno dell’ex Uil Giorgio Benvenuto, di Mercedes Bresso e di un gruppetto di amministratori locali nel sud e nelle isole.
Nel frattempo anche la Sicilia si prepara al congresso che già oggi sembra una contrapposizione di superpotenze tra vecchi leader e sindacati, rivoluzionari crocettiani e rottamatori dell’ultim’ora.
“In Italia c’è una forte esigenza di un radicale cambiamento. In Sicilia questo bisogno è sentito ancora più forte. È per questo che la presenza del Ministro Delrio rappresenta un importante segnale per tutta la Sicilia – spiega Davide Faraone, renziano della prima ora che annuncia la visita di Delrio in Sicilia – Sono certo che gli incontri in programma con il Ministro saranno una preziosa occasione per tracciare la linea del cambiamento. Inizia un lungo viaggio, inizia il congresso per cambiare il Partito Democratico, per cambiare la Sicilia e l’Italia con Matteo Renzi”.
Dopo le visite nelle Marche e in Piemonte, domani alle 17,30 all’hotel Sheraton a fare da apripista al “Rottamatore” ci sarà proprio il ministro per gli Affari regionali e autonomie. Oltre a illustrare i provvedimenti del governo e a confrontarsi con gli amministratori, in questi incontri il Ministro presenta le linee fondamentali del disegno di legge su città metropolitane, province e unioni dei comuni cui il Consiglio dei ministri ha dato il via libera il 25 luglio scorso e il disegno di legge costituzionale di abolizione delle province.
A Catania l’ex presidente dell’Anci sarà affiancato da un altro ex presidente dell’Associazione dei Comuni Italiani, l’attuale sindaco etneo Enzo Bianco, con il quale presenterà la manifestazione: “Rilanciamo i Comuni, innoviamo l’Italia”, un’iniziativa promossa con l’aria Liberal del Pd e il Big Bang Catania. Venerdì, invece, Delrio sarà ad Erice per un incontro organizzato dall’Anci sulle “Zone franche urbane” poi andrà a Palermo all’incontro Big Bang Sicilia che si terrà alle 16,30 nella sala consiliare di Palazzo delle Aquile. All’incontro saranno presenti il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il sindaco di Catania Enzo Bianco, il sindaco di Agrigento Marco Zambuto, il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, la senatrice Venerina Padua e i deputati regionali Fabrizio Ferrandelli e Gianfranco Vullo. Il riordino degli enti locali sarà il tema al centro del colloquio con una rappresentanza della Regione Sicilia. In quanto Ministro per lo Sport Delrio parteciperà quindi con il sindaco Orlando alla presentazione della partita Italia-Bulgaria che si terrà in serata a Palermo.
Un vero e proprio tour elettorale quello del ministro Delrio, che sostiene da sempre quello che lui stesso ha definito “il nostro Tony Blair” auspicando al sindaco di Firenze un futuro prima da segretario e poi da premier. Ma se all’interno del Pd il consenso verso Renzi cresce di giorno in giorno, resta l’incognita della tenuta del governo Letta-Alfano. Se Berlusconi dovesse staccare la spina all’esecutivo come sembra, ricomparirebbe inesorabile all’orizzonte lo spettro delle elezioni. A quel punto la corsa per la segreteria dei Democratici avrebbe un significato nuovo e diverso, che non può non tenere in considerazione il premier uscente Letta. E quella che oggi appare una corsa in solitaria per il Rottamatore, diventerebbe un percorso a ostacoli con numerose insidie.