Continuano le polemiche sull’elezione del nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio per l’acquedotto promiscuo che serve i Comuni di Campobello, Canicattì, Grotte, Licata, Palma di Montechiaro, Racalmuto, Ravanusa. Dopo le contestazioni dei primi cittadini di Canicattì e Campobello, a Ravanusa Lillo Gattuso, consigliere di Articolo 4, dichiara: “Assistiamo a vecchie logiche politiche: senza avere nulla contro la persona, è stato eletto come revisore contabile un militante nelle file del PDL. Antonio Martoriello nella scorsa campagna elettorale faceva parte della coalizione di D’Angelo, candidato che si è proposto nei suoi comizi come fautore del nuovo, il suo cavallo di battaglia è stata la critica alle logiche di spartizione degli incarichi dei suoi predecessori. Pur essendo contento che sia stata eletta un professionista di Ravanusa, non ho visto metodi di rottura con il passato né una reale volontà di discutere sull’effettivo riordino del Tre Sorgenti. Non credo si vada nella direzione di un chiaro risparmio e della liquidazione effettiva dell’Ente”. “Si è trattato di una elezione democratica prevista dalla legge – replica il Sindaco D’Angelo – Per obbligo di legge abbiamo dovuto votare il nuovo consiglio: tempo fa era stato nominato un commissario ad acta proprio perché si elegesse un nuovo direttivo. Sono concorde sul fatto di dover accelerare, come ho anche dichiarato durante la seduta, l’iter per il passaggio del Consorzio a Girgenti Acque, ma senza l’elezione del consiglio questo non si può fare. Quale metodo di elezione viene contestato da Gattuso? L’elezione andava fatta e si è trattato di una votazione democratica. Rilevo molta ignoranza in merito a procedure e leggi”. Il Sindaco Gianni Picone sull’elezione generale del consiglio: “Un rituale che ha il sapore di una politica vecchia che andrebbe dimenticata e che, invece, alcuni mantengono ancora in vita. Lo stesso giorno in cui veniamo a sapere che il tribunale di Agrigento ha rigettato l’istanza di fallimento proposta dal Consorzio Tre Sorgenti nei confronti di Girgenti Acque, anziché affrontare seriamente le problematiche e discutere delle scelte da fare in merito alla consegna degli impianti a Girgenti Acque e al destino dei lavoratori del Consorzio, i Sindaci di Licata, Ravanusa, Palma e Grotte si mettono d’accordo sui nomi, spartendosi i posti a disposizione. Abbiamo votato scheda bianca prendendo le distanze da coloro che hanno assunto la guida del Consorzio, perché non abbiamo condiviso il metodo, si è voluto parlare solo di poltrone e non di problemi reali. Nulla da dire sulla qualità delle persone scelte, professionisti validi, ma prima di parlare di uomini era necessario parlare del destino del Consorzio, sapendo che all’interno le posizioni tra i soci sono diverse e incompatibili”.
M. Serena Milisenna