Chiudo gli occhi e sento il rumore del mare, il mare agitato. Mi affascina e spaventa, ma “chi lo domina, domina il mondo!” Così scriveva nel 1890 Alfred Thayer Mahan, ammiraglio della marina americana e autore del libro “Influenza del potere marittimo sulla storia” le cui teorie sono ancora attuali: “chi domina gli oceani domina il mondo”. Ma il potere di cui parlo non è quello politico internazionale, è il potere della natura, del sole, del vento, della terra e del mare. La notizia più attuale viene dalla Francia che si prepara a diventare leader in Europa nell’energia marina sfruttando il moto ondoso per produrre energia elettrica in modo pulito e rinnovabile.

Con la costruzione di quattro grandi turbine di marea, la prima delle quali è stata appena inaugurata al largo delle coste della Bretagna dove consistenti sono i flussi delle correnti del mare ( ma la Francia prevede la costruzione di altre quattro centrali di marea), avverrà la conversione della potenza di queste correnti in potenza meccanica e poi, attraverso i generatori, la conversione in energia elettrica. L’acqua del mare muoverà pali di turbine, e l’energia cinetica che ne discende sarà convertita in energia elettrica.


Esistono già impianti che sfruttano, in Francia e in altri paesi d’Europa, oltre alle correnti, altri tipi di energia proveniente dal mare: le onde, le maree, le correnti di marea e vi sono studi, nel Regno Unito, in Norvegia, Giappone e Stati Uniti, per lo sfruttamento del potenziale energetico delle onde e del gradiente termico tra superficie e fondali. L’Unione Europea ha condotto uno studio per individuare siti idonei alla produzione di energia elettrica attraverso le correnti marine e in Italia ha individuato, per la velocità delle sue correnti, lo Stretto di Messina.

Analogamente a pali di turbine marine, i generatori eolici insieme ai generatori fotovoltaici, solari termici e geotermici, impiegano forme inesauribili di energia che ci aiutano a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra, obiettivo comune a tutti Paesi industrializzati dopo il Protocollo di Kyoto da cui discendono tutte le disposizioni sull’efficienza energetica degli edifici. L’Italia è terza in Europa, dopo Germania e Svezia, per le fonti rinnovabili provenienti soprattutto da impianti fotovoltaici, ma anche eolici.

Ancora novità giungono in materia di efficienza energetica e di Attestato di Prestazione Energetica con l’entrata in vigore, il 24 dicembre 2013, del Decreto Legge “ Destinazione Italia” n.145 secondo cui i contratti privi di APE non vengono più annullati, ma viene introdotta una sanzione che va da 3.000€ a 18.000€, ed esclude gli atti di traslazione a titolo gratuito dall’obbligo di allegazione. Con l’entrata in vigore della Legge n. 14 detta Legge di Stabilità 2014 e del Decreto Legge n.151 del 30 dicembre, cosiddetto Milleproroghe, è un disordine totale, poiché le tre norme ora citate si sovrappongo e contraddicono.

Non c’è dunque da stupirsi se ancora ci si chiede “cosa sia l’APE, a cosa serva, cosa cambia, che utilità abbia, in che cosa faccia risparmiare, se è solo un business per i certificatori energetici, se ci consente di pagare meno tasse, o ancora se costa meno il gas, o se sono solo “soldi rubati” ( tutte domande a me poste). Per noi tecnici è sempre una lotta riuscire a convincere, chi vuole ristrutturare o costruire, che queste nuove tecnologie sono al nostro servizio e comunque siamo ormai obbligati ad utilizzarle. Infatti col DL 63 del 4 giugno 2013 dal dicembre 2020 sarà un obbligo realizzare le nuove costruzioni di edifici  ad energia quasi zero, cioè ad elevatissima prestazione energetica, il cui fabbisogno energetico dovrà essere soddisfatto principalmente da energia da fonti rinnovabili. Tutti i possibili interventi di miglioramento che effettuiamo noi tecnici, sia sulla dispersione energetica, cioè sulla scelta dei materiali, sull’isolamento delle pareti, sugli infissi, che sull’utilizzo di impianti energeticamente più efficienti, si traducono tanto in riduzione della bolletta elettrica (ad esempio a partire dal primo anno un impianto fotovoltaico di potenza pari a 3kWp che costa circa 7.000-8.000€ può produrre, in un sito come la città di Agrigento, energia pari a circa 5300 kWh, con un autoconsumo che porta ad un risparmio di quasi 25.000€ nei 25 anni; poiché le detrazioni fiscali, del 50% nel caso di installazione di impianti fotovoltaici e del 65% per le riqualificazioni energetiche, sono prorogate fino al 31 dicembre 2014 dal già citato Decreto di Stabilità 2014, il costo effettivo dell’impianto si dimezza e viene ammortizzato in circa 7 anni), quanto in riduzione del consumo di gas (con i pannelli solari termici e caldaia ad integrazione si produce acqua calda sanitaria che consente di utilizzare meno gas o meno elettricità). Tali interventi di miglioramento, i cui costi potranno essere ammortizzati in dieci anni, vanno riportati nell’Attestato di Prestazione Energetica insieme ai corrispondenti valori di EPgl cioè di prestazione energetica raggiungibile.

Ing. Daniela Mirotta riceve in studio a Palermo – Via Vincenzo di Pavia 43

Per info – d.mirotta@libero.it