Sicilia nel caos, l’emergenza rifiuti non sembra volgere al termine, anzi potrebbe materializzarsi il commissariamento per la regione; nel breve termine. Messina è senza dubbio un caso emblematico: l’accumularsi di spazzatura e rifiuti di origine varia, starebbe ponendo le basi per un emergenza sanitaria; in parte già in atto.
La rivoluzione ambientalista, tanto professata da Renato Accorinti, a Messina, non sembra aver prodotto gli effetti desiderati: dai laghi di Ganzirri sino a piazza Cairoli, la decadenza è servita. Le fogne non sono state spurgate e la spazzatura si accumula nei cassoni, risultato: topi e blatte si moltiplicano indisturbati. Comprendo la passione per la natura selvatica, tuttavia, non trattandosi di scoiattoli e lucciole, forse una disinfestazione generale sarebbe auspicabile.
E pensare che la città di Messina, specialmente nella stagione estiva, dovrebbe trasformarsi in un paradiso a misura di turista; anche grazie alle risorse paesaggistiche uniche. Invece, nella piazza principale del centro storico e lungo la passeggiata che circonda i laghi salini, gli impavidi turisti dovranno fare i conti con ratti e scarafaggi provenienti dalle chiaviche intasate.
Le problematiche relative allo smaltimento dei rifiuti urbani completano l’indecoroso quadro igienico/sanitario di Messina. Infine, dobbiamo rilevare la mancata pulizia delle spiagge pubbliche e liquami spesso riversati in mare senza adeguate depurazioni; macchie sulla pelle, mal d’orecchi e micosi varie sono le controindicazioni dell’ennesima trascuratezza ambientale peloritana.
Fabrizio Vinci – MESSINA