Quello che è successo nella notte di Capodanno a Colonia e anche in altre città della Germania, come riferito dalla stampa di questi ultimi giorni, a mio avviso, può definirsi semplicemente paradossale, abominevole e veramente aberrante.
Quando un gruppo di individui spregevoli (e ribadisco il termine “ individui” e non persone perché gente siffatta non merita di esser chiamata “persona) si riunisce al solo scopo di molestare donne indifese e tenta di violentarle e di defraudarle degli oggetti personali trasformandosi in branco e comportandosi da bestie, il buon senso comune induce a pensare che la società di oggi ,al di là di ogni retorica progressista, è quanto meno impazzita perché i fattacci accaduti a Colonia rasentano la follia collettiva facendo così sprofondare la civiltà, faticosamente conquistata nel corso di tanti secoli, nel più buio Medio Evo relegandola alla pietra meglio delle caverne.
Fatti criminali di una tale portata in una società civile non possono e non debbono esistere e non possono avere alcuna giustificazione al di là dell’etnia di appartenenza del branco, del credo religioso o politico e /o del colore della pelle; questi sono fatti che vanno perseguiti penalmente ed i responsabili debbono essere duramente puniti ove si voglia far continuare a vivere civilmente una collettività di persone senza alcuna paura e secondo regole che ne assicurino la pacifica convivenza; regole che ogni consorzio umano si è date nel tempo per evitare la prevaricazione del più forte nei confronti dei più deboli e/o degli indifesi e senza delle quali l’uomo sarebbe” lupo per l’altro uomo”.
Quando detti principi vengono deliberatamente e vilmente calpestati debbono, a mio avviso, essere irrogate pene punitive abbastanza dure a carico di coloro che commettono tali forme di reato anche al fine non ultimo di far si che fatti di tal genere non debbano più ripetersi in avvenire e che servano a far capire a tutti che ci sono regole di comportamento che vanno e debbono essere rispettate da chicchessia in ogni caso ed in ogni momento.
Premesso quanto sopra che andava , a mio parere, detto per sgombrare preventivamente il campo da qualsiasi malinteso o strumentalizzazione , credo, entrando nello specifico, che quanto successo a Colonia, alla luce del fatto che l’atto pare sia stato commesso da extracomunitari accolti dalla Germania, debba indurre tutti quanti ma in maggior misura i nostri Governanti a fare una profonda e seria riflessione sui criteri sinora seguiti in materia di accoglienza degli immigrati specie nella parte in cui si debba pretendere il rispetto assoluto delle leggi del paese ospitante da parte di tutti, in primis da quanti vengono accolti o ospitati nei paesi occidentali.
Il che comporta in ogni caso una accurata rivisitazione della politica dell’accoglienza sinora adottata dall’ U.E. che, vuoi per le diversità degli Stati componenti e/o delle ideologie politiche dei loro governanti, non ha dato buoni risultati tanto che alcuni Stati, quelli dell’Est europeo in particolare,hanno palesato l’intenzione o di non dare più altra accoglienza o addirittura di chiudere le frontiere facendo cadere in tal modo i pilastri su cui si fonda la stessa Comunità Europea.
In una Europa così profondamente divisa nella ricerca di soluzioni idonee circa il grossissimo problema della immigrazione, tanto grave da far vacillare la stessa sopravvivenza della comunità europea, la violenza perpetrata nei confronti delle donne tedesche da parte di un branco di sconsiderati e scellerati individui in preda ai fumi dell’alcool è servita oltretutto a mettere la famosa ciliegina sulla torta contribuendo a rendere ancor più profonda la divisione tra falchi e colombe interessati al fenomeno migratorio.
Con un atto così grave ed in alcun modo giustificabile di certo il branco costituito da questi scellerati, che secondo me andrebbero immediatamente essere rispediti ai loro paesi di provenienza,non ha reso un buon servizio agli stessi suoi connazionali sia a quelli che risiedono già negli Stati europei sia ed ancor peggio a quelli che pur di raggiungere l’Europa sfidano le avversità del mare, rimettendoci a volte la pelle , con l’intento di trovare nei paesi ospitanti migliori condizioni di vita per se e per i loro figli.
La sconsideratezza di un atto così abominevole , alla fine, ha ottenuto l’unico risultato di rendere ancor più intricata la matassa dell’immigrazione e della integrazione della miriade di tanti poveri cristi che scappano dai paesi di origine o per fame o per la guerra e quant’altro rendendo, in ultima analisi, ancor più oneroso il compito dei governanti europei nella ricerca di una soluzione della crisi connessa al fenomeno migratorio che, a mio avviso, non è ne facile ne immediata.
S. Curcio