Era il 9 ottobre quando una coltre di fumo nero  coprì il cielo di Canicattì, costringendo buona parte dei cittadini a chiedere le finestre per evitare di respirare l’olezzo nauseabondo di plastica bruciata . Andava a fuoco il CAM di contrada Calandra. Noi lo avevamo annunciato tempo prima , anche tre giorni prima che accadesse. Poi è accaduto. Tonnellate di rifiuti ammassati e sotto sequestro, divennero in pochi minuti una coltre di fumo nero , un misto tra diossina e polveri sottili che ha arricchito la qualità dell’aria della nostra città. E allora via a lettere a Sua eccellenza il Prefetto, incontri e passerelle varie. Oggi il Cam è una cloaca a cielo aperto , ancora strapieno di rifiuti. Le luci insieme ai fuochi si sono spenti e a chi vuoi che interessi adesso…… A nessuno, magari in attesa del prossimo incendio e della prossima passerella. Nel frattempo guardatevi le immagini e noterete anche un impianto di trasferenza  acquistato e pagato da noi cittadini, oggi ridotto a un ammasso di ferraglia.