“E’ arrivato il provvedimento di sospensione dell’Aia rilasciata a luglio dalla Regione Sicilia per il depuratore IAS
oltre all’avvio delle procedure di revoca”. La conferma del provvedimento è del presidente nazionale Legambiente
Stefano Ciafani, nel corso della presentazione al Senato di proposta di emendamento al decreto Salva Lukoil.

L’impianto, che tratta i fanghi della zona industriale ed i reflui dei Comuni di Priolo e Melilli, è sotto sequestro nell’ambito dell’inchiesta per disastro ambientale della Procura di Siracusa ed in corso un incidente probatorio, iniziato nei giorni scorsi, per accertare se vi sono le condizioni perché la struttura possa riprendere a funzionare o se, invece, va chiusa in modo definitivo.


La Regione, dopo il sequestro, aveva emesso una nuova Autorizzazione integrata ambientale, che si sarebbe tradotta in investimenti, nell’ordine di 20 milioni di euro, perché l’impianto tornasse a norma, evitando forme di inquinamento, come quello delle acque, contestate dai magistrati. Ma dopo la richiesta di sospensione dell’Aia da parte dell’amministratore giudiziario, preoccupato di disperdere soldi pubblici perché il sospetto che la struttura sia compromessa è alto, la Regione ha deciso di procedere in questo senso.

I timori dell’amministratore
Infatti, come scrive l’amministratore “le prescrizioni imposte con l’Aia e speficatamente quelle che impongono la realizzazione di nuovi impianti, diverranno superflue laddove verrà accertata la fondatezza dei rilievi dell’Autorità giudiziaria e confermato che gli utenti che producono sversamenti al di fuori dei limiti che l’impianto di depurazione, così come esso è attualmente, può trattare, ed in particolare quelli provenienti dai cosiddetti “grandi utenti” si dovranno, infine distaccare”.