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Paziente gravissimo salvato grazie all’uso dello strumento “CytoSorb”: è la prima volta a Sciacca

Scritto da il 19 maggio 2023, alle 07:02 | archiviato in Agrigento, Cronaca, Salute. Puoi seguire ogni risposta attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o un trackback a questo articolo

Paziente con addome acuto da perforazione intestinale associato a peritonite e shock settico salvo all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca grazie ad un tempestivo intervento chirurgico e all’uso della nuova strumentazione “CytoSorb” per il trattamento della sepsi. La recente dotazione del macchinario e del kit per emoperfusione presso l’Unità di terapia intensiva del nosocomio saccense, voluta dalla Direzione strategica dell’ASP di Agrigento, ha permesso di eseguire nel post chirurgico la purificazione del sangue dell’uomo anticipando il ripristino del severo quadro clinico e riportando in tempi brevi i valori emodinamici e di laboratorio alla quasi normalità.

La nuova metodica, utilizzata per la prima volta in terapia intensiva a Sciacca, è stata preceduta dal provvidenziale intervento chirurgico eseguito dall’equipe dell’UOC di chirurgia generale, diretta dal professor Carmelo Sciumé, condotto dal dottor Giuseppe Scarpa e dall’equipe di anestesia guidata dalla dottoressa Marciante dell’UOC di rianimazione e terapia intensiva diretta dal dottor Francesco Petrusa, responsabile del complesso operatorio del presidio ospedaliero di Sciacca. Per il gravissimo stato clinico e la severa compromissione dell’equilibrio emodinamico e della funzionalità renale, tali da pregiudicare le funzioni vitali, il paziente dopo l’atto chirurgico è stato ricoverato, in coma farmacologico ed in ventilazione meccanica controllata, presso il reparto di terapia intensiva.

Immediatamente sono stati applicati i protocolli terapeutici e farmacologici convenzionali e, quindi, il trattamento di emoperfusione extracorporea “CytoSorb”, eseguito dal coordinatore dell’UOC di terapia intensiva, il dottor Marco Li Gioi, in collaborazione con il dottor Carmelo Urso, responsabile dell’equipe medica dell’Unità. Le cure hanno permesso al paziente di superare le criticità. Adesso si trova ricoverato nel reparto di degenza comune dell’UOC di Chirurgia Generale dove sveglio, orientato, in respiro spontaneo e con un quadro clinico stabile, sta proseguendo il decorso post operatorio.





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