a casino table with a lot of chips on itL’Italia è da sempre stata una delle capitali dei casinò più belli del mondo. Venezia, Sanremo, Saint Vincent in Valle d’Aosta e l’exclave di Campione d’Italia, luoghi ricchi di fascino e di sapori antichi che si mischiano alle nuove tecnologie e alle nuove forme di intrattenimento e divertimento. Ma come si può notare dall’elenco delle sale casinò esistenti in Italia, esse sono tutte collocate nel Nord del Paese. Non una scelta discriminatoria naturalmente, ma più che altro dettata da opportunità economiche, turistiche e anche storiche. Quei luoghi sono nati lì perché erano al confine con gli altri paesi più industrializzati, perché permettevano un passaggio rapido e continuo di personaggi ricchi e di celebrità o per delle “toccate e fughe” rapide. Cose difficili se fossero esistiti casinò al Sud Italia. E la Sicilia non fa eccezione al momento, mancando totalmente una sala gioco fisica come quelle di Venezia, Sanremo, Campione d’Italia o Saint Vincent. Per questo motivo i siciliani hanno due opzioni alternative tra cui scegliere: o partire per un lungo viaggio verso il nord del Paese o dedicarsi alle slot machine gratis passatempo e altri giochi da sala che si trovano sui portali certificati ADM su internet. A meno che non si resti in attesa dell’apertura di una sala gioco nel Centro-Sud del Paese. Una cosa non del tutto assurda se si pensa che negli anni sono nati tanti progetti per la realizzazione di un casinò al Sud. Tra questi anche alcuni che riguardano la Sicilia, con idee che sono partite con grande entusiasmo ma non si sono mai davvero concretizzate.

 Villa Mon Repos a Taormina

Negli anni ’60 la Sicilia ha in realtà avuto il suo casinò, anche se questo è durato davvero poco. Parliamo di Villa Mon Repos a Taormina, in pratica l’unico casinò realmente funzionante che tutto il Sud Italia ha mai avuto. Un luogo che, finché è stato aperto, ha attirato le attenzioni di celebrità, vip, personaggi importanti, ricchi uomini d’affari e appassionati di gioco. Con il plus di essere incastonata tra un mare splendido e cristallino e paesaggi dalla bellezza senza tempo. Il suo fondatore, Domenico Guarnelleschi, ben conosciuto nell’ambiente, riuscì a far visitare il casinò a personaggi come Cary Grant e Marlene Dietrich, ma la storia di questo luogo unico durò davvero poco. Aperto nel 1963 venne chiuso due anni più tardi, nel 1965, per alcune questioni burocratiche. Da parte dello Stato italiano, infatti, non arrivò il rinnovo della licenza di esercizio e così fu costretto a chiudere. A parte questa motivazione ufficiale, si narra che c’erano altre questioni, più clandestine, che hanno costretto Guarnelleschi a chiudere, come il fatto che egli stesso abbia utilizzato le leggi in favore dei casinò e del gioco per favorire il rientro in Italia dei libici di origine italiana, appunto con un permesso esclusivo per il gioco. Non si sa se tutto ciò sia vero o no. Di certo c’è solo che nel corso degli anni diversi imprenditori hanno provato a dare nuova vita alla sala ma senza mai riuscirci, sia per questioni burocratiche quanto per un reale progetto che potesse portare a benefici economici.

 I possibili progetti di sale gioco in Sicilia

Tanti poi sono stati i tentativi di riaprire un casinò in tutta la Sicilia. Ad esempio ad Agrigento, città che fu presa come punto ideale per un progetto di sala da gioco. In realtà l’idea rimase a livelli primordiali perché si trattava dell’individuazione del luogo potenziale per l’apertura di un casinò all’interno di un disegno di legge. Parliamo di un’idea di Michela Vittoria Brambilla, nel 2010 ministra del Turismo nel quarto Governo Berlusconi. In questo documento, la Ministra prevedeva la realizzazione di 40 nuovi casinò in tutto il Paese, tra cui appunto la Sicilia. Un’idea, secondo la logica della Brambilla, realizzata per accendere il motore economico dell’Italia attraverso un’offerta turistica diversa, di lusso, oltre a regolamentare diversamente un settore importante come quello del gioco. Come spesso accade, però, l’idea rimase chiusa in un cassetto e anche a causa delle vicende politiche di quel Governo non ci fu seguito alla cosa. Un’altra idea che non ha avuto seguito è quella di realizzare un casinò a Sciacca, in provincia di Agrigento, uno dei luoghi più belli della Sicilia, il cui capoluogo di provincia diventerà capitale italiana della Cultura per il 2025. L’idea del casinò a Sciacca è davvero antica ma non ha mai riscosso successo, anche perché non si è mai capito chi dovesse investire e quanto. E anche qui l’idea restò soltanto un’idea. E non poteva mancare Palermo tra le città siciliane sede di progetto per un casinò. Qui risaliamo addirittura agli anni ’30 del novecento quando ci fu la proposta per l’apertura di un casinò nel Castello di Utveggio, sul Monte Pellegrino. Ma rimase anche allora una proposta e niente più. Un’idea suggestiva che ogni tanto ritorna in voga, più come attrazione elettorale che un reale impegno.