Quattro gol e sei traverse all’Olimpico: contro l’Atalanta finisce 2-2. Iaquinta e Zanetti rispondono a Cigarini, poi Pellegrino fissa il risultato. Viola ad un solo punto
TORINO, 17 maggio 2009 – La Juventus guadagna un punto sul Milan, ma soprattutto ne perde due nei confronti della Fiorentina, che ora insegue a un solo punto di distacco. Insomma, il pareggio (2-2) contro l’Atalanta, il quinto consecutivo, è una zavorra per i bianconeri nella corsa alla Champions, e ancor più nella volata per il terzo posto. Del Piero parte in panca e finisce in campo, così come Trezeguet, con la coppia Amauri-Iaquinta a guidare l’avanzata bianconera per tre quarti di gara. Ma più che le scelte tecniche, a sorprendendere è l’umore della Juve, che impiega 25 minuti buoni per tempo prima di cominciare a incidere sulla partita.
GIRANDOLA DEL GOL — Tutto il bello e il brutto della Juve, questa la sintesi estrema del primo tempo del match di oggi contro l’Atalanta nel clima surreale di un Olimpico vuoto e silente. I bianconeri partono infatti lenti e svogliati, l’Atalanta trova subito il vantaggio e potrebbe anche chiudere la gara con Doni, per 25′ in campo ci sono solo gli ospiti. Poi la Juve si scuote e trova due traverse e un gol in quattro minuti.
- Squadre in campo ma spalti vuoti all’Olimpico. Reuters
Da gatti di marmo a salvatori della patria, i bianconeri si scuotono, trovano ritmo e idee, nonché il gol del sorpasso. E quando sembra fatta, il neo entrato Pellegrino firma la rimonta. Insomma tutto e il contario di tutto, perché dal canto suo l’Atalanta gioca a specchio riflesso, mostrando il meglio di sé nei primi 25′ e poi soffocando in perenne affanno fino al minuto 44. Ad aprire le danze ci aveva pensato Cigarini dopo 2′ con un destro dalla distanza deviato da Legrottaglie. Al 14′ il match ball passa fra i piedi di Doni, stoppato però da Buffon, con De Ceglie che completa il miracolo anticipando in scivolata l’accorrente Plasmati. Trascorrono altri 10 minuti e la Juve si dà una mossa: Legrottaglie cerca il riscatto dopo la deviazione maldestra sul tiro di Cigarini ma incappa nella traversa e Poulsen sul rimbalzo manda alto di testa da due passi. Al 26 Iaquinta, tutto solo, firma il suo decimo gol in campionato deviando di testa un cross morbido di Nedved e Amauri, due minuti più tardi potrebbe già invertire la rotta della gara, ma il suo colpo di testa si stampa sulla traversa. Al 34′ uno scontro in area fra Consigli e De Ceglie fa gridare al rigore, ma al 36′ ci pensa Zanetti a concretizzare la superiorità bianconera di questa fase di gara: il suo destro al volo che nemmeno la traversa stavolta riesce a fermare è un capolavoro calcistico di precisione e potenza. Finita qui? Nient’affatto, perché Pellegrino, entrato in campo da 4 minuti al posto di un acciaccato Garics, ristabilisce la parità su azione d’angolo (e sponda di Plasmati): al 44′ le squadre stanno sul 2-2.
LA MALEDIZIONE DELLA TRAVERSA — Incredibile inizio di ripresa: al 3′ Plasmati colpisce la traversa (la stessa che nel primo tempo aveva fermato Legrottaglie e Amauri) con un colpo di testa che rimbalza in campo, stesso destino per un sinistro in corsa di Cigarini all’8′. In mezzo, una bella volata di Cerci fermata da un intervento decisivo di Buffon. Come dire che l’Atalanta, sebbene non abbia particolari traguardi di classifica da tagliare, non è in campo solo per onor di firma. Al 15′ un errore di Poulsen dà via libera a Plasmati, ma ancora Buffon ci mette una pezza, mentre un minuto dopo Del Piero prende il posto di Amauri, che dal campo si infila nel tunnel degli spogliatoi senza degnare d’uno sguardo la panchina. La Juve pare tornata quella dei primi 25 minuti di gara, con la differenza che – fra qualche alto e basso in più – mantiene lo stesso (basso) profilo sino ai minuti finali del match, quando inventa un forcing finale tardivo quanto vano. Al 36′ è ancora l’Atalanta a sfiorare il gol: incredibile ma vero, Plasmati colpisce ancora la “solita” traversa, stavolta con un destro in corsa. Poi la Juventus, con anche Trezeguet al posto di Zanetti, cerca il colpo di coda con il tridente ma Consigli toglie ai bianconeri le residue speranze di vittoria. E ora i bianconeri devono davvero guardarsi le spalle.
Fonte: Gazzetta.it
A cura di Gioachino Asti



















