Dopo più di un anno, il sindaco Angelo Graci, è tornato a Licata. La notte scorsa il primo cittadino ha dormito nella sua abitazione dove ha trascorso la serata in compagnia di amici e parenti. Stamattina la prima uscita ufficiale. Graci ha salutato i licatesi, percorrendo a piedi le vie principali della cittadina. Commosso ha abbracciato vecchi amici e anche tanta gente comune. Poi l’ingresso al Palazzo municipale dove è stato accolto con un lungo applauso. La svolta è arrivata nella giornata di ieri, quando il Tribunale del Riesame di Palermo, accogliendo l’istanza presentata dall’avvocato Lillo Fiorello, ha revocato il divieto di dimora. Arrestato il 24 novembre 2009 con l’accusa di corruzione Graci è attualmente sotto processo dinanzi ai giudici del Tribunale di Agrigento unitamente all’ex assessore comunale alla solidarietà sociale Tiziana Zirafi, all’ex consigliere comunale Nicolò Riccobene e all’impresario di spettacoli Carmelo Napolitano di Gela. Secondo l’accusa i tre amministratori avrebbero intascato una tangente dall’organizzatore di eventi per uno spettacolo realizzato in occasione della festa di Sant’Angelo, patrono di Licata. Raggiunto dall’obbligo di dimora, Graci per oltre un anno ha continuato a svolgere le funzioni di primo cittadino, direttamente dalla sua casa di San Leone.

il sindaco Angelo Graci, tornato in sede, dopo una visita al Comando della Compagnia dei Carabinieri, dove è stato ricevuto dal Capitano Amato, tornato al Palazzo di Città, alla presenza della Giunta, del direttore generale e dei dirigenti comunali, ha tenuto una conferenza stampa. Ad aprire i lavori è stato il vice sindaco Giuseppe Arnone, che nell’esprimere tutta la gioia per il rientro del primo cittadino, ed avere parlato di una positiva esperienza amministrativa vissuta presso il Comune di Licata, fiducioso nella giustizia e certo dell’innocenza del Sindaco. Quindi, prendendo la parola, il sindaco Angelo Graci, ha dato lettura del seguente messaggio: “Ho accolto la decisione del Tribunale del riesame di Palermo con gioia ed una fortissima emozione – sono le testuali parole del sindaco  -; ho sempre creduto che la mia innocenza alla lunga sarebbe stata riconosciuta e questo è il primo tassello che porterà al mio completo e definitivo reintegro, prima come uomo e poi come amministratore del comune di Licata. Tale convinzione è stata per me la spinta determinante ad andare avanti, dandomi gli stimoli che mi hanno dato la forza di resistere, anche agli attacchi esterni e di andare avanti, perseverando nella mia battaglia nell’interesse soprattutto della città di Licata. Non nego che ci sono stati momenti di scoramento e di sconforto totale ma la mia profonda fede cristiana mi ha permesso di superarli. Veniamo ora ai ringraziamenti. In primo luogo la mia famiglia che mi è stata sempre vicina e mai ha dubitato della mia correttezza ed integrità morale e senza la quale non sarei riuscito a superare questo periodo di esilio e di frustrazione, dovuta al fatto di non poter contribuire a risolvere i problemi innumerevoli della mia città. Ringrazio chi ha sempre creduto in me e non mi ha mai fatto mancare, magari con una telefonata, una stretta di mano, un caffè, la vicinanza e la solidarietà umana. Ringrazio anche chi mi ha abbandonato in questo brutto periodo facendomi così capire chi sono i veri amici e soprattutto i veri uomini. Infine ma non per ultimi, ringrazio i miei collaboratori nominati in questo anno, il vice sindaco Arnone, gli assessori, i quali hanno profuso un impegno costante, totale, raddoppiando il loro impegno senza risparmio ed andando avanti nel loro compito istituzionale, a testa alta e scontrandosi a volte con le critiche e non solo quelle, di chi avrebbe sperato in un loro disimpegno in modo da lasciare campo libero ai detrattori che vogliono il male di Licata. Torno oggi a Palazzo di città cosciente che Licata va per prima cosa pacificata, sono consapevole che un compito molto arduo e difficile aspetta me e la mia giunta ma questo non ci spaventa!!!! Ho dovuto amministrare da fuori e questo mi provocava molta sofferenza ma in cuor mio speravo di tornare prima possibile per riprendere dove avevo lasciato. Auspico la collaborazione di tutti i licatesi onesti e leali che vogliono il bene della città, abbandonando tribolazioni e divisioni che frenano lo sviluppo del nostro territorio; da me nessuno riceverà atti di scortesia. Sono a disposizione dei Licatesi – conclude il sindaco – e voglio ribadire loro il mio affetto, la mia lealtà ma soprattutto il mio impegno costante per permettere la rinascita di questa città che amo e di cui mi onoro essere il primo cittadino”.


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