La cosa che mi sdegna di più in questa storia di mia figlia, è che si sono premurati a fare delle smentite alla meglio, per mettere qualche pezza qua e là, ma la cosa più grave è che non si sono curati completamente di fare anche una telefonata a mia figlia per sapere se aveva smesso di piangere, il preside ha fatto tanti comunicati contraddittori e addirittura uno finisce NOI QUA CI FACCIAMO I FATTI NOSTRI, fra l’altro l’argomento che lui tira in ballo che i carabinieri si rifiutavano di qualificarsi o di spiegare le motivazioni per le quali si trovavano a scuola risultano mendaci, poichè è buon senso rispondere ad una domanda garbatamente. Di fatti i Carabinieri hanno svolto il loro lavoro anche all’interno della scuola per quasi dieci giorni, e solo l’altro ieri è emersa questa situazione; il sig.Perconti si è fatto la bocca dolce, è bravo a scrivere, ah già dimenticavo lui fa l’avvocato però si è dimenticato che non siamo in un aula di tribunale ma è vita reale, lui sa che io ho fatto un paio di telefonate a scuola quella mattina e che cosa sia successo per telefono, lui stesso mi ha riferito telefonicamente: “Ignazio, lo so e mi dispiace che qualche collega qui a scuola ha la coda di paglia”, ma la cosa che mi dispiace è anche un’altra: mi riferiva per telefono che si sono messi a disposizione per conferenze come Istituto, lo confermo, ma parlavamo di quanto accaduto a mia figlia, anche i fratelli Panepinto ogni volta che avevo un attentato si mettavano a disposizione se avevo bisogno per togliere i mezzi bruciati, e come diceva Giovanni Falcone la prima corona di fiori arriva dagli assassini e con questo chiudo la polemica e sono a loro disposizione per un confronto pubblico per chiarire, Ignazio Cutrò.