“Siamo rimasti amareggiati dalla lettera e dal successivo comunicato stampa (sic!) con i quali i contrattisti Puc ex art. 23 tornano a chiedere all’Amministrazione Comunale la stabilizzazione, peraltro a 36 ore a fronte delle 24 oggi prestate, dei loro rapporti di lavoro”.

“Non più di una settimana addietro, infatti, dopo avere ricevuto la loro precedente nota, li avevamo incontrati nella stanza del primo cittadino, da sempre sensibile, come tutta l’amministrazione (checché ne vogliano dire i lavoratori), al loro problema, tanto da avere provveduto, per le altre categorie i cui contratti sono già scaduti, alla relativa proroga. In quella occasione, alla presenza anche del Presidente del Consiglio, del Segretario Generale e del Responsabile del Settore Finanziario, avevamo spiegato le ragioni per le quali non era possibile, sulla base della regolamentazione vigente, procedere alla chiesta stabilizzazione”.


“Sembra opportuno, al riguardo, chiarire che, secondo la normativa nazionale, gli Enti Locali non possono provvedere a nuove assunzioni (cui sarebbe pacificamente equiparabile la stabilizzazione) se il costo del personale incide sulle spese correnti per oltre il 50%, per il 2010, e il 40%, per l’anno in corso, laddove, nel nostro comune, a causa dell’esistenza di molti dipendenti di ruolo ed una altrettanto massiccia presenza di contrattisti appartenenti a varie categorie, tale percentuale si attesta intorno al 54%”.

“A ciò si aggiunga che, qualora fosse possibile ciò che, invece, è vietato dalla legge, il Comune potrebbe addirittura avere un risparmio rispetto ai costi attualmente sostenuti, per cui questa amministrazione sarebbe ben contenta, se non ci fosse un divieto in tal senso, di potere porre fine alla loro condizione di precarietà”.

“Non si comprende, allora, per quale motivo i lavoratori Puc, già a conoscenza di tutte queste circostanze, reiterino strumentalmente una richiesta che, alla luce dei vincoli sopra citati, non può in alcun modo trovare accoglimento e che dovrebbero, pertanto, rivolgere al Governo Nazionale che tali vincoli ha imposto”.

“Ci auguriamo, dunque, non solo che i contrattisti si convincano della bontà delle argomentazioni sopra esposte ma anche che, comprendendo le difficoltà economiche in cui versano gli enti locali e, segnatamente, il nostro, apprezzino gli sforzi che l’Amministrazione sta facendo per chiedere la proroga dei loro contratti”.

Dott. Armando Savarino