Avvocato Musso, perchè la scelta di un’edizione straordinaria del giornale RavaNews?
Abbiamo deciso di pubblicare l’edizione straordinaria per l’evento straordinario di un sindaco che in consiglio comunale, anziché fare ammenda delle proprie responsabilità, si è dichiarato orgoglioso dei comportamenti per i quali è stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione. L’edizione che ha fatto tanto parlare è stata voluta anche come segno di protesta nei confronti di quanti ipocritamente chiedono ai giornali locali, compreso Lu Papanzicu, meno proteste e più proposte. Abbiamo voluto dimostrare che la funzione della stampa non è quella di scrivere l’agenda dei politici, ma di mostrare quello che c’è e lo abbiamo fatto formulando la domanda: “Carnevale è finito. Quale futuro?”, rispondendo con ironia “Via Savarino, nuove elezioni, nuove facce, nuovi nomi, nuove idee, nuove soluzioni”. Abbiamo affisso alcune decine di copie del giornale per le vie del paese e poche ore dopo l’amministrazione le ha coperte con avvisi alla cittadinanza di un bando. In pratica, siamo stati censurati. Segnale che il messaggio è giunto a destinazione. Il nostro giornale rappresenta la vocazione della società civile alla partecipazione attiva nei processi democratici della comunità ravanusana e pertanto abbiamo avuto il diritto, e anche il dovere, di prendere una posizione netta nei confronti di un sindaco che non accetta il confronto e considera i propri detrattori come nemici personali. Personalmente non ho mai avuto rapporti con il sindaco, quindi non ho motivi di astio personale. Le iniziative del giornale che mi onoro di rappresentare sono di natura eminentemente ideale e dinanzi ad un sindaco che da direttore dell’azienda sanitaria ha truccato concorsi pubblici, noi avremmo chiesto le dimissioni a chiunque, non solo a Savarino. Chi viola le leggi per favorire qualcuno a scapito di tutti gli altri non può essere garante di nessuno, non ha alcuna credibilità. E come Savarino si è autosospeso dal suo partito, ove non ha mai ricoperto alcun incarico, dovrebbe dimettersi da Sindaco di una città il cui futuro non può essere agganciato alle sorti personali di un condannato in primo grado per reati contro la pubblica amministrazione.

Il Sindaco attende il giudizio di appello e quindi la pena rimane sospesa…
Armando Savarino ha dichiarato in consiglio comunale di essere orgoglioso del reato di cui è stato condannato e che lo rifarebbe altre centomila volte. Dinanzi ad un’ammissione del genere, che profilo può avere il giudizio di secondo grado? Ma soprattutto quale messaggio viene lanciato alla cittadinanza? La verità è che il Sindaco non tiene in conto l’eminente profilo istituzionale che riveste e le grandi responsabilità di cui è portatore. Ad oggi, va dimostrata in appello la sua innocenza, posto che in primo grado è risultato responsabile dei reati ascrittigli. Quanto più che Savarino non si è difeso in primo grado, avvalendosi più volte negli interrogatori della facoltà di non rispondere.


Secondo lei la permanenza del Sindaco quale negatività comporta per il paese?
Le rispondo con sarcasmo. Nessuna. Ribalti il concetto e comprenda che la comunità ravanusana è come una grande famiglia il cui papà è il sindaco. Bene, che esempio diamo ai figli di Ravanusa? Oltre alla problematica pedagogica e sociale vi è preminente una responsabilità politica che investe Savarino, ma anche alcuni suoi oppositori. Savarino ha costruito il suo successo politico, devo dire assai modesto posto che in prima persona ha sempre perso le competizioni più rilevanti al parlamento e alla regione, sul voto di scambio. La sentenza che lo ha condannato ha affermato che Savarino ha truccato almeno tre concorsi per voto di scambio abusando del suo ruolo dirigenziale nella struttura in cui operava in posizione assolutamente apicale. Ma è notorio che Savarino ha “sistemato” tante altre persone anche in tanti altri ambiti; nessuno, infatti, a Ravanusa associa il cognome Savarino a grandi battaglie politiche, ma soltanto a “lu puestu”. Rilevato che Savarino ha operato politicamente in strutture di partito i cui vertici sono risultati coinvolti in fatti assai più eclatanti e sconvolgenti, si vedano le condanne per mafia di Lo Giudice e Cuffaro, si deve concludere che Savarino ha sbagliato strada nell’impegno politico, ha oltraggiato il senso del bene comune, è stato protagonista di una delle pagine più buie della politica ravanusana. In definitiva, ove Salvatore Lauricella rappresenta il massimo sviluppo di Ravanusa, Armando Savarino ne rappresenta il declino. Per tale ragione, con l’edizione straordinaria abbiamo scritto “Via Savarino”.

Avvocato, pensa che il futuro sindaco di Ravanusa possa uscire dall’entourage del dottor Savarino?
Savarino non è il giovane leone di una volta, è affaticato, ha poche idee e qualcuno lo ha pure abbandonato. La gente lo va capendo, e lo ha capito, che sul piano umano si può provare persino tenerezza per il re caduto, ma che sul piano politico bisogna invertire la cultura delle raccomandazioni nella promozione del merito, che passa dall’individuazione delle capacità alla formazione della classe dirigente. Noi, come periodico locale, non rinunciamo alla partecipazione attiva e ci saremo sempre per sostenere gli ideali fondanti della nostra Repubblica che alimentano lo spirito di servizio per il bene comune. Senza noi, senza intendo la stampa locale, Ravanusa ricadrebbe nel baratro della gestione occulta delle risorse pubbliche. Grazie a noi, grazie a RavaNews, Lu Papanzicu e Europubblik, i ravanusani hanno la possibilità di conoscere ciò che è pubblico e che qualcuno fa di tutto per ridurlo a qualcosa di privato. Non c’è democrazia senza libertà, informazione e partecipazione. Noi difendiamo il diritto del cittadino comune di conoscere le decisioni amministrative che lo riguardano e non escludo che questo impegno possa essere portato, pari pari, in consiglio comunale o all’amministrazione della città.