L’arcano si dipana e i nomi iniaziano ad uscire e ufficializzarsi. Nel frattempo come avvoltoi sulle spalle, coloro che sperando nell’eventuale ballottaggio si sfregano le mani per  avanzare eventuali richieste.

Ma cosa ci racconteranno questi candidati a sindaco? Cosa ci proporranno? Ma soprattutto conoscono la situazione in cui versa questo nostro comune?


Se ad un manager si propone di andare ad amministrare un’azienda, magari al fine di risanarla, la prima cosa che il manager si preoccuperà di fare e conoscere bene in che situazione si trova in quel momento l’azienda che dovrà eventualmente andare a gestire. Quindi saprà se e dove adoperare i tagli, che tipo di strategie dovrà adottare e soprattutto su quali elementi di ristrutturazione dovrà lavorare.

Fate caso che nelle campagne elettorali nessuno dei candidati si è mai preoccupato di ben comprendere e conoscere la situazione allo stato dell’ente che intende andare ad amministrare. Se questo criterio fosse applicato al privato, un’azienda chiuderebbe nel giro di pochi mesi.

E poi i titoli; facciamo riferimento sempre all’immaginario manager, egli per potere candidarsi alla gestione dell’azienda ha la necessità di portare a conoscenza della proprietà i titoli che egli possiede, il suo curriculum, le competenze.

Perché in politica chiunque , me compreso che magari non sono capace di gestire il condominio di casa mia, ha l’arroganza di volere gestire una intera collettività?

Da queste riflessioni fatte ad alta voce vogliano che nasca una considerazione: cari candidati a sindaco fateci ben capire se conoscete la situazione in cui versa questo comune allo stato attuale, magari raccondandoci come sono stati utilizzati i soldi spesi negli ultimi cinque anni, nel bene e nel male; poi indicateci la direzione che intendete prendere per portare questo comune a risalire la china; proponeteci soluzioni fattibili , logiche, essenziali, innovative magari anche bizzarre ma che posseggano quell’originalità di cui questo paese ha bisogno.

State lontani dalla retorica, dai mascalzoni, dai ricattatori, dai millantatori ma soprattutto da scelte dissennate di assessori incapaci frutto del mercato del voto.

Comunque sia, stupiteci a partire dai nomi che date alle vostre liste.

Ci avete fatto caso che sono sempre uguali?

In ultimo vorrei ricordare ad ognuno dei candidati a sindaco che comunque, giocare a fare il sindaco significa giocare con l’avvenire della propria città e a tal proposito chiudo con una frase presa in prestito da un famoso politologo: “ ricorda che ovunque tu sia seduto, o sulla poltrona da re o sulla  sedia da sindaco, sei sempre seduto sul tuo culo”