In un posto civile l’ufficio elettorale funziona così: se hai smarrito il certificato elettorale ti rechi nell’ufficio elettorale della città , un impiegato che fa front office ti accoglie dandoti le indicazioni sul da farsi. Si riempie un modulo, si prende un numerino che corrisponde al tuo turnoquando tocca a te vieni chiamato e poi tranquillo e sereno vai a compiere il tuo dovere di cittadino.

A Canicattì: stamani mi reco per richiedere il duplicato del certificato. Nessuna persona alla quale potere chiedere informazioni. Una porta chiusa sbarrata dalla quale entravano e uscivano impiegati che sembravano indaffarati, nell’altra porta una fila disordinata di persone appiccicate l’una con l’altra. Provo a chiedere spiegazioni a una signora che sbircio dalla porta che si apre e si chiude. Riesco a tenere la porta aperta mettendoci il piede, come farebbe un rapinatore. Mi dicono che ce da aspettare , cosa, quando e dove non sono in grado dirmelo. Inizio a imbufalirmi. Si materializza un signore che sembra favorirmi dicendomi ciò che vi era da fare. Prende un appunto dei documenti e mi dice che il certificato lo avrei potuto ritirare dopo due ore. Torno nell’ufficio dopo due ore e mezza. La confusione è indescrivibile. La gente appiccicata l’un con l’alltro è visibilmente aumentata. Ne un turno ne una persona che gestisce la situazione . Un caos, anzi un bordello, cosi la situazione è più chiara. Chiedo ad un graduato dei vigili urbani di portarmi dal responsabile dell’ufficio per spiegare egli che così non si gestisce un ufficio così importante. Non mi da risposte, dribla e fa finta di parlare al telefonino. Mi imbufalisco ancora di più . Inizio a gridare che in questo modo non si trattano neanche le bestie. La gente che in quel momento è trattata come le bestie, mi da ragione. Qualche candidato sindaco e alcuni aspiranti consiglieri assistono in silenzio a me che sbotto. Invito la gente ad andarsene piuttosto che farsi trattare come le bestie. Qualche impiegato tenta di spiegarmi che si tratta di una situazione “straordinaria”, forse nessuno li aveva avvertivi che il 29 e 30 maggio a Canicattì si votava per le amministrative.


Ho provato a spiegare loro che sarebbe bastato un impiegato qualsiasi anche un volontario, che tagliando in tanti quadratini alcuni fogli di carta e scrivendoci sopra un numero sarebbe stato tutto più semplice , ordinato e civile. Speriamo che il prossimo sindaco dia più velocemente di quanto danno i certificati elettorali, la licenza al responsabile di tutto questo per aprire un un’attività commerciale, magari con i bigliettini con il turno.