Su i disservizi idrici a Ravanusa, il sindaco della città, Armando Savarino, ha inviato una dettagliata nota alla Girgenti Acque, e, per conoscenza, all’Ato idrico e al Consorzio Tre Sorgenti. “Per quanto di rispettiva competenza afferma il sindaco -, si segnala agli Enti ed Autorità in indirizzo, che continuano a pervenire a questa amministrazione comunale numerosi reclami da parte dei cittadini di Ravanusa in merito all’approvvigionamento idrico delle diverse zone dell’abitato. In particolare,vengono lamentati, da un lato, l’eccessivo “intervallo” dei turni di distribuzione dell’acqua che, in molti quartieri, ha raggiunto i sei giorni dall’altro, la troppo breve apertura dei serbatoi con impossibilità per le abitazioni di completare – e, nella massima parte dei casi, addirittura di iniziare – l’approvvigionamento dell’acqua. Se a ciò si aggiunge il fenomeno probabilmente dovuto alla mancata ed errata lettura dei contatori” Il sindaco sottolinea la questione, mai risolutivamente affrontato dalla società in indirizzo, delle “bollette pazze”. “con fatture recanti costi assolutamente spropositati in relazione ai consumi effettivi, così si comprende che l’esasperazione della popolazione sembra essere assolutamente giustificata”. “Per questo motivo – aggiunge -, nella mia qualità di Sindaco della Comunità di Ravanusa, non posso sottrarmi all’impegno di difendere, accogliere e sottoscrivere le motivate lamentele e le numerose proteste dei miei concittadini che si sentono giustamente mortificati nella loro dignità. Tutto ciò premesso, si invita e diffida la spettabile società in indirizzo nonché tutti gli enti e le autorità che ci leggono per conoscenza, ad attivarsi nell’immediato per trovare soluzioni ritenute più valide per consentire ai cittadini di Ravanusa la corretta fruizione dei servizi che, peraltro , vengono remunerati più che adeguatamente. Dichiarandoci, fin d’ora, disponibili in uno spirito di fattiva collaborazione per la convocazione di una eventuale conferenza di servizi e rimanendo, comunque, in attesa di urgente riscontro”.

Giovanni Blanda