È davvero duro dover mandar giù la pillola amara della manovra del Prof. Monti.
Da gennaio, però, la palla passa ai comuni, perché saranno proprio questi ultimi a dare un valore numerico alla consistenza della manovra, saranno essi, infatti, a stabilire se questa manovra, in ambito locale, ma più ampiamente per effetto della grave crisi che incombe, essi creeranno più poveri rispetto ai tanti già esistenti. La reintroduzione dell’ICI sulla prima casa, oggi chiamata IMU (imposta municipale unica) da gennaio sarà la prima mazzata che colpirà le classi più deboli, pensionati e la voratori, i soliti noti. I comuni, che gestiscono quasi tutti servizi, saranno gli artefici delle nostre disgrazie se non attueranno un apolitica di rigore e di contenimento della spesa a partire da quella dei costi della stessa politica… il riferimento è alle tante sedute consiliari e alle commissioni che spesso sono dedicate al sesso degli angeli. Canicattì è uno di questi comuni che “Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata”.
Oggi, finito il tempo delle vacche grasse, il comune è chiamato a stabilire percorsi e strategie che a fronte di una disponibilità finanziaria esigua sia in grado di dare alla gente servizi il più possibile efficienti. IMU, Girgenti acque, Dedalo ambiente, addizionale IRPEF, aumento dell’IVA, aumento dell’accise sui carburanti, aumenti dei bolli sui C/C sono le voci più presenti nei capitoli di bilancio familiare. Davanti a tutto questo scenario i comuni, Canicattì in prima fila, sono chiamati ad un ruolo di estrema responsabilità se non vogliono affamare la gente. Canicattì già l’estate scorsa ha anticipato la sua patrimoniale con la rivalutazione delle aree edificabili alzando sino a 58,00 € mq il valore delle zone “D” e a 52,00 € mq le zone “C” (univoco senza tenere conto del valore di mercato (fermo) delle diverse zone della città). Tutto questo, già, porterà un notevole gettito all’erario comunale con l’IMU che sino al 2011 è il 6 per mille – anche se è davvero strano concepire la patrimoniale sui terreni alla stessa stregua delle seconde case, forse Canicattì è uno dei pochi comune d’Italia ad applicare il 6 per mille, dopo l’impopolare decreto Bersani.
Adesso vedremo come si comporterà il “governo Corbo” sull’applicazione dell’IMU sulla casa che, nello spirito del suo legislatore Tremonti e del suo federalismo fiscale, doveva contenere tutte le imposte comunali quanto, oggi, invece di unico è rimasto solo il nome IMU, imposta municipale unica, appunto. Il tasso indicato dalla manovra va dal 4 al 7,6 per mille e i comuni hanno facoltà di manovra di 2 punti in più o in meno. Staremo tutti quanti a vedere quello che farà questo sindaco per la città che gli ha tributato una messe di voti per ben due volte. Mentre, ancora, per il 2012 gli utenti devono fare i conti con Girgenti acque e i suoi disservizi, Dedalo ambiente e le sue precarietà pagate salatissime, il tutto a fronte di un referendum popolare che stabilisce il ritorno dei servizi locali e dell’acqua alla gestione pubblica mentre è in corso una disputa, per stabilire se annettere o meno la Tre sorgenti alla gestione del “carrozzone” Girgenti acque.
Tuttavia già è in corso la fase due del governo monti che prevede la rivalutazione delle rendite catastali non più sulla base del numero dei vani ma sarà la superficie in mq a stabilirne il loro valore. A questo punto non si capisce più che fine farà la precedente rivalutazione che incrementava prima del 5% e poi del 60% il valore delle rendite se è sul tavolo una nuova rivisitazione del loro valore, tranne che le suddette percentuali di rivalutazione verrebbero applicate sui nuovi estimi escogitati dal governo “Salva Italia”, questo ancora non è dato sapere. Un cosa comunque viene spontanea chiedersi, chi salverà i “poveri” italiani?

S.C.