Il prossimo luglio Porto Empedocle festeggerà i 150 anni della sua fondazione. Dall’antica denominazione di “Caricatore” o “Molo di Girgenti”, quando il piccolo borgo di pescatori iniziò a svilupparsi, stretto tra il mare e le colline, come frazione del capoluogo, fino all’autonomia ottenuta  nel 1851 da Re Ferdinando II° con la successiva proclamazione del 1863 di Comune intitolato al filosofo e uomo di scienze, Empedocle. Tutto verrà ricordato in una “Giornata storica” che prevede diversi eventi e manifestazioni organizzate intorno al luogo simbolo empedoclino, l’antica Torre Carlo V°. Per ricordare degnamente la storia di questi 150 anni, l’Amministrazione Comunale è al lavoro da tempo per stilare un programma ben definito che metta assieme la parte storico scientifica con quella prettamente culturale e folcloristica. Prima fra tutte sarà la rievocazione della costruzione, nel 1763, del primo molo realizzato con le rovine del più grande tempio greco di Akragas, dedicato a Zeus, fino al consolidamento di quel torrione, eretto a difesa del centro marinaro, che è la torre Carlo V° da sempre emblema della Città. Il clou degli eventi si avranno con le rappresentazioni sotto la Torre Carlo V° che sarà il simbolo dell’intera “giornata”. Intanto proseguono le opere per riuscire ad inaugurare la sala cannoniera della Torre, a cura della Sovrintendenza alle Antichità. Sulle alte mura della Torre verrà proiettato un video di rievocazione storica con la ricostruzione dell’assalto alla Torre durante i moti antiborbonici del 1848 e il tragico epilogo della “strage dimenticata”, di cui lo scrittore empedoclino Andrea Camilleri pubblicò in un fortunato romanzo edito da Sellerio, con l’uccisione, da parte del comandante della guarnigione borbonica di 114 detenuti per timore che potessero sollevarsi e unirsi ai rivoltosi. “Porto Empedocle – ha detto il sindaco Lillo Firetto – è una città che guarda avanti ma tiene alla sua storia. E su queste basi sta costruendo il suo futuro!”.