Ce la farà il governo Monti a far uscire il Paese dall’attuale crisi economico-finanziaria? Sono sufficienti le misure sinora adottate? Sarà necessaria una ulteriore manovra? Queste ed altre dello stesso genere ritengo siano le domande che ogni italiano benpensante si ponga in questi giorni caratterizzati da una serie di notizie,talora contraddittorie e spesso smentite il giorno dopo,che tengono alta la tensione ed alle quali tutti ci auguriamo venissero fornite risposte chiare e convincenti.

Indubbiamente la personalità dell’attuale Premier,che gode di moltissima stima a livello internazionale e sulla cui professionalità tutti sono consenzienti,ha convinto, in un certo qual modo, i mercati finanziari tanto che lo spread ha subito un notevole calo anche alla luce della prima trance della manovra,quella denominata”Salva Italia”la cui concretizzazione è stata molto facile atteso che,in buona sostanza,è consistita in un semplice rincaro dei prezzi dalla benzina ai generi di prima necessità che i cittadini hanno accettato nella speranza che venissero adottate di pari passo analoghe misure che favorissero la crescita e,in special modo,l’occupazione dei giovani allo stato senza alcun avvenire.


Personalmente son convinto che la seconda trance della manovra quella denominata “Crescita Italia”,alla luce delle notizie riportate da tutti gli organi di stampa,non avrà vita altrettanto facile perché adesso si tratta di colpire i poteri forti o i furbi che sinora sono riusciti a non pagare le tasse scaricando l’intero peso dell’ingentissimo debito pubblico sulle spalle di coloro che,non potendo evaderle,sono costretti,magari loro malgrado,ad essere onesti.

Sorge,peraltro, anche il dubbio che le misure da adottare ,ammesso che il Governo riesca ad aver la meglio riuscendo ad emanarne le norme operative,possano essere davvero sufficienti a realizzare il tanto agognato pareggio di bilancio nei tempi programmati ed attuare gli interventi che rendano le nostre imprese competitive con soddisfacenti sbocchi occupazionali nel medio e lungo termine.

Credo che non saranno le circa 5000 farmacie in più e/o l’elevazione del numero dei notai o dei tassisti che potranno salvare l’Italia dalla recessione tanto paventata ne tampoco la lotta alla evasione da sola potrà far affluire nelle casse statali l’ingente quantità di denaro necessaria per saldare un debito di cosi enormi dimensioni.

Ritengo,al contrario,che l’attuale rincaro dei prezzi al consumo rallenterà la crescita e che per risolvere l’attuale ed annoso problema del debito pubblico,occorrano interventi che vadano in altra direzione e che ,a mio avviso,possono sintetizzarsi nel modo seguente:

a) Adozione di una patrimoniale sui redditi medio-alti;

b) Riforme istituzionali immediate che vedano diminuito il numero dei parlamentari;

c) Abolizione di tutti i privilegi dei nostri parlamentari e dimezzamento delle loro indennità;

d) Istituzione di un tetto invalicabile per ogni forma di stipendio e/o indennità che non dovrà superare l’importo massimo di 100.000 euro annue;

e) Abolizione di tutti gli Enti inutili e non i due sinora eliminati;

f) Adozione di altre misure che siano realmente efficaci ed idonee a far affluire nelle casse dello Stato quelle risorse indispensabili per rimediare allo scempio ed allo spreco del denaro pubblico perpetrati da personaggi,più o meno noti,che ,a causa della loro famelica ingordigia,hanno portato il Paese sull’orlo del baratro.

Vorrei sbagliarmi ma son convinto che sinora è stata adottata semplicemente la politica dei”buoni propositi”che sicuramente non va nella direzione esatta e che,quindi,i problemi ed i guai degli italiani continueranno ancora per molto nonostante le assicurazioni dei nostri governanti tecnici e milionari!

E’ venuto,a mio avviso,il momento che ciascuno faccia la sua parte se si vuole realmente salvare l’Italia con i fatti e non con le sole parole che non portano da nessuna parte.

S. Curcio