Nel 2013 a Ravanusa tornerà di scena la politica e gli ambienti sono in fermentazione per preparare e cogliere la volata elettorale per le amministrative. In palio ci sono una poltrona di sindaco, quattro assessori, di cui uno vicesindaco, sedici consiglieri. Ma soprattutto ci sono da spendere i pacchetti di voti da scambiare nelle segreterie provinciali e regionale, con carrozzoni visti e rivisti, il cui inno è un mix tra la Marcia di Radetzky e il Requiem di Mozart.
I rappresentanti locali, anche quelli che hanno cambiato quattro partiti in quattro anni, dalla destra alla sinistra e dalla sinistra alla destra, si organizzano con largo anticipo per conquistare o mantenere una presenza nel panorama istituzionale locale e per acquisire o conservare i privilegi e i vantaggi che ne derivano.
Così iniziano a girare anche i nomi dei papabili candidati alla carica di sindaco di Ravanusa. Nessuno smentisce, nessuno conferma, poiché siamo nella fase degli ammiccamenti, degli incontri segreti, dei patti scellerati, in vista della spartizione delle poltrone in un’indecente ammucchiata finale. Come quando PDL e PD insieme sostennero la candidatura di Mario Tricoli, riuscendo a perdere le elezioni per ben due volte consecutivamente nello scontro con Armando Savarino.
La mia candidatura mette in crisi vasti settori della politica ravanusana, poiché costringe gli inadatti a valutare seriamente e volontariamente l’opportunità di uscire dignitosamente dalla comparsa, dopo avere per molto tempo monopolizzato la scena, con giochetti di potere e furbi scarabocchi, e al contempo goduto di privilegi personali, con il sospetto del baratto della rappresentanza popolare in mercati di favori.
Questi signori, in tanti anni, non sono stati all’altezza del ruolo che hanno ricoperto ed oggi, evolvendo, hanno perso in credibilità e fiducia.
La crisi della politica ravanusana con questi signori appare irreversibile, ed anzi aggrava la crisi sociale ed economica.
Per uscire dal vicolo cieco di una politica ombrosa è necessario iniziare ad indicare punti fondamentali su cui confrontarsi democraticamente.
Da sindaco di Ravanusa avvierò ogni procedimento amministrativo e giudiziario per riportare pubblico, economico ed efficiente il servizio idrico ed ogni altro servizio di pubblica necessità.
Da sindaco istituirò un fondo speciale per orfani e vedove, ad esso devolvendo la metà dei miei emolumenti di sindaco.
Da sindaco lotterò per l’agricoltura, da una parte rappresentando la voce e i diritti degli agricoltori in ogni sede istituzionale, dall’altra promuovendo l’imprenditoria agricola e incentivando la qualità della produzione.
Da sindaco risanerò il diffuso abusivismo con la rimozione di tutti quei limiti irragionevoli e divieti immotivati, vigenti solo a Ravanusa, che rendono irregolari interi quartieri solo perché gli strumenti urbanistici sono anacronistici, illogici e privi di una progettazione a lungo corso del territorio.
Da sindaco lavorerò per rendere gli uffici comunali efficienti e laboriosi, premiando i virtuosi e non facendo sconti ai fannulloni.
Questi cinque argomenti, e molti altri, saranno oggetto della campagna elettorale. Chi mi sfiderà inizi a studiare. Nell’era di Facebook e Youtube, per molti, si prospetta una partecipazione al Paperissima Show, o magari come protagonista del remake di Cettola Qualunque.
Lillo Massimiliano Musso