Continuano i controlli mirati a limitare l’occupazione abusiva di immobili di proprietà dello Iacp. Diverse segnalazioni sono giunte alla procura delle repubblica di Agrigento che ha già portato a termine i primi provvedimenti. Tra i casi già andati in sentenza vi è quello riguardante un immobile sito in via Gorizia al civico numero 2, occupato abusivamente dalla famiglia Castellano che ha sfondato le finestre e si è insediata all’interno nonostante la casa fosse arredata.
La sentenza di primo grado ha condannato i coniugi ma ci si chiede come mai l’amministrazione comunale insieme allo Iacp non avvia un serio programma per ripristinare la legalità e sgomberare le famiglie di abusivi che risultano già condannate. Tempo fa si era parlato di un’apposita commissione che avrebbe dovuto valutare le situazioni, classificando i vari tipi di occupazioni.
Nel dettaglio: gli abusivi per «irregolarità amministrative»: tali situazioni potranno essere «sanate come previsto dal nuovo regolamento regionale»; gli «occupanti per necessità» ed i «delinquenti che commettono reati». In tutti i casi le azioni da fare prevedono in primis un urgente convocazione di un tavolo in Prefettura per esaminare ancora più a fondo le singole situazioni in modo da ripristinare la legalità e sgomberare le abitazioni occupate da non aventi diritto.
In questi anni il messaggio che sembra passare è il seguente.
OCCUPARE ABUSIVAMENTE NON E’ PIU’ REATO?
Secondo l’articolo 633 del codice penale italiano, l’occupazione abusiva è già di per sé un reato, punibile fino a 2 anni di carcere.
Occupare le case è un reato. Poi ci sono casi in cui l’occupazione abusiva avviene con appoggi di terze persone o di organizzazioni criminali che lucrano su queste situazioni. Anche a Canicattì, gli assegnatari delle case popolari chiedono un’urgente presa di posizione dell’amministrazione e della commissione consiliare che si occupa dell’argomento. Non intervenire in maniera seria vorrebbe dire schierarsi dalla parte dell’illegalità.