Il Vignavella rappresenta una vera e propria reliquia enologica. Viene, infatti, prodotto da un’uva bianca siciliana non identificata. Un antico vitigno autoctono ritrovato da Giuseppe Milazzo, e strappato dall’estinzione, nei lunghi anni di ricerca e di sperimentazione.
L’Azienda Agricola G. Milazzo è riuscita a prelevare degli innesti da vecchi ceppi e moltiplicarli sui propri terreni e gli ha assegnato la denominazione aziendale V12. Per questo motivo è classificato come “Vino da Tavola”. Che non si tratti di un vino ordinario lo si capisce subito dai profumi che sprigiona: intensi e affascinanti per eleganza e persistenza. Floreale con un fruttato che ricorda il miele e un gradevole sentore di frutta con leggera sensazione di agrumi. Il sapore è una piacevole conferma: l’impatto gustativo è straordinario per struttura e morbidezza. Un vino che non ha eguali per freschezza e armonia che sembra appartenere al passato dal quale proviene.Abbiamo chiesto a Giuseppe Milazzo di spiegarci il perché della scelta di indicarlo come un vino da tavola. “Per diventare un grande vino – dice – non servono sigle, denominazioni o appellativi astratti ma poche cose concrete”.
“Il segreto del Vignavella non sta nel vitigno ma nell’attenzione alla qualità che abbiamo riservato anche a questo prodotto – continua Giuseppe Milazzo– anche per questo vino abbiamo scelto di puntare ad una bassa resa per ettaro (40 quintali) e, soprattutto, riserviamo alla pianta tanta cura, a partire dalla raccolta che avviene rigorosamente effettuata a mano”.
Il funambolico fotografo Davide Dutto ha realizzato per l’Azienda Agricola G. Milazzo questo originale montaggio della vendemmia 2012. Dutto è riuscito ad immortalare gesti, emozioni della vendemmia esaltando i colori della vigna nel giorno in cui ferve dell’attività dei tanti operai coinvolti nella raccolta manuale.